2013

Differenza reti, il dato: Napoli anti-Juve, poi il vuoto. Lazio soffre in attacco, Fiorentina in difesa

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Con la clamorosa sconfitta interna subita dalla Sampdoria ed il passo falso del Tardini, la Juventus ha ricompattato la classifica al suo vertice e – complici le vittorie consecutive ottenute da Lazio e Napoli – il campionato mette in guardia la Juve: favorita assoluta, certamente, ma con l’obbligo di evitare ulteriori sbandate. Viene di seguito proposto il dato relativo alla differenza reti delle squadre di prima fascia.

JUVE E NAPOLI SU TUTTE – La speciale classifica della differenza reti è un ottimo indicatore dell’equilibrio generale della squadra, proprio per il fatto che esprime – in un solo dato – la capacità di trovare la via del gol e allo stesso tempo valuta la tenuta difensiva sul lungo periodo. La Juventus (+27, 41Gol fatti e 14 Gol subiti) ha il primato anche in questa particolare graduatoria, a testimonianza della prolificità del suo attacco – il secondo dopo quello della Roma (43) a cui sono però assegnate anche le tre reti dello 0-3 di Cagliari assegnato a tavolino – e della migliore retroguardia del torneo: nessuno insomma come la Juventus nella prima fetta di campionato. Soltanto il Napoli (+22, 40Gf e 18Gs) può vantare un dato comparabile alla fortezza bianconera: l’attacco partenopeo – grazie anche ai numeri del capocannoniere Edinson Cavani – va a gonfie vele nonostante la partenza di una fonte inesauribile di gioco quale Ezequiel Lavezzi, il pacchetto difensivo ad oggi tiene più di quanto abbia fatto nella passata stagione e la dimostrazione sono gli undici punti in più che la squadra ha totalizzato nel suo complesso rispetto ad un anno fa.

DISTACCHI ENORMI SU FIORENTINA, LAZIO ED INTER – La squadra di Montella (+13, 37Gf e 24Gs) occupa il terzo posto di tale classifica, vantando un attacco praticamente alla pari delle squadre più accreditate per il successo finale, ma con il passivo più pesante tra le prime cinque squadre della classifica di Serie A; fattore che indica l’urgenza di rivedere qualcosa nell’equilibrio generale della squadra a patto di un compromesso con l’eccellente qualità di gioco mostrata finora. Discorso inverso in casa Lazio (+11, 30Gf e 19Gs): gli uomini di Petkovic faticano a trovare la porta avversaria – peggior attacco tra le prime otto squadre della classifica – ma subiscono poco, con un dato assolutamente in linea con quello relativo al Napoli. L’Inter (+10, 32 Gf e 22Gs) vive in una posizione intermedia tra le due realtà appena proposte: l’attacco ha vissuto a fasi alterne, trovando massima ispirazione soltanto in alcuni periodi della stagione, la difesa è alla ricerca di una quadratura anche sotto il profilo strettamente tattico.

I DATI DI ROMA E MILAN – Appaiate ad un +9 di differenza reti, il dato si forma però seguendo dinamiche totalmente differenti: la squadra di Zeman (+9, 43Gf e 34Gs) con ogni probabilità giocherà per natura una classifica a sé in termini di reti siglate e, rovescio della medaglia, soffre di un passivo assolutamente non in linea con i club di prima fascia. Risulterà incredibile, ma peggio della Roma in tal senso hanno fatto soltanto Pescara e Cagliari, rispettivamente con 37 e 36 reti subite. Il Milan (+9, 36Gf e 27Gs) segna tanto – più di Lazio ed Inter, per intenderci – ma soprattutto nella prima fase della stagione ha riscontrato notevoli difficoltà nella tenuta di una squadra rinnovata in larghi tratti ed indebolita dagli addii di Thiago Silva e Nesta su tutti. Il lavoro di Allegri ora va nella direzione dell’equilibrio, come testimonia il miglioramento del dato nella seconda parte del girone d’andata, ma il Diavolo ha ancora tanta strada da fare per confermare alcuni segnali incoraggianti.

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