2009
Diego ora diventa un problema da risolvere
Era il Messia, adesso non solo non cammina sulle acque ma incespica davanti a un pallone che balÃ?Âla davanti alla linea di una porta ormai sguarnita. Diego scuote il capo e ammette: Ã?«Qualcosa non vaÃ?». E’ l’immagine di una Juventus che si è smarrita nei meandri del Progetto (la parola è di moda). Qualche sprazzo, una straordinaria partita con la Roma e poi tanto sudore inutilmenÃ?Âte sprecato. Perchè il ragazzo si impeÃ?Âgna, lavora per il bene collettivo ma non incide. E questo preoccupa perÃ?Âchè ai suoi piedi pagati 12,25 milioni cadauno la società bianconera aveva affidato il compito della definitiva riÃ?Ânascita, il salto di qualità : da compriÃ?Âmari a protagonisti come storia e traÃ?Âdizione impongono. Ma per ora i conÃ?Âti tecnici non tornano. E’ lui che non ha ancora capito il calcio italiano o è la Juventus che anÃ?Âcora non lo ha messo nelle condizioni di offrire il meglio alla sua nuova squadra e ai suoi nuovi tifosi? E’ come interrogarsi se sia nato prima l’uovo o la gallina. E se fossero nati insieme? Perchè è evidente: Diego non è in un grandissimo momento di forma: fatica a saltare l’uomo e anche il gol sbagliato l’altra sera è la spia di una reattività apÃ?Âpannata. Viene dal Brasile, ha giocato a lungo in GerÃ?Âmania: anche Platini incontrò qualche difficoltà ad ambientarsi. Lui, poi, ha sofferto problemi fisici, la sua preparazione è andata avanti un po’ a singhiozÃ?Âzo. Cose che si pagano in stagione, soprattutto quanÃ?Âdo il calendario degli appuntamenti si fa più fitto e le partite più tirate e combattute. Le lacune della conÃ?Âdizione fisica emergono, i dettagli finiscono per risulÃ?Âtare decisivi.
Fonte: Corriere dello Sport