2014

Di Vaio annuncia: «Tornerò in Italia»

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E l’attaccante racconta: «La Juventus mi ha cambiato la vita»

MONTREAL IMPACT DI VAIO – Alla terza stagione con il Montreal Impact, Marco Di Vaio ha tracciato un bilancio della sua esperienza in Canada e nella MLS americana: «Sono molto contento. Ho impiegato sei mesi di tempo per ambientarmi, ma poi ho disputato una grande stagione l’anno scorso. Allora ho deciso di continuare per un’altra stagione. Mi sento bene qui e abbiamo buone chance di qualificarci ai quarti di finale di Champions League quest’anno. Sono contento di vivere quest’esperienza incredibile, è stata la decisione migliore che potessi prendere. Quando sono andato in Spagna (al Valencia nel 2004, ndr) ho sbagliato nel farmi delle idee in anticipo, perché poi ho trovato una situazione diversa da quella che mi aspettavo», ha dichiarato l’attaccante ai microfoni di So Foot.

MLS IN CRESCITA – Di Vaio è convinto che il campionato per club statunitensi e canadesi potrà continuare a crescere e raggiungere il livello di quelli europei: «La MLS ha un futuro, questo campionato potrà competere con quelli europei. Molti grandi giocatori stanno venendo qui per provarlo. La Cina, il Medio Oriente e altre destinazioni attirano solo giocatori in via di pensionamento. Futuro? A fine stagione tornerò in Italia, mi dispiace, ma la mia famiglia è tornata in Italia dopo un anno e non posso fare a meno di loro».

TRA CARRIERA E RICORDI – Il centravanti ha ripercorso poi le principali tappe della sua carriera, rivelando anche qualche retroscena, come quello relativo al suo approdo nella Juventus: «I quattro anni trascorsi a Bologna sono stati i più belli della mia carriera. Sono stato capitano per tre stagioni, è stato emozionante e incredibile. Monaco? Avevo detto sì per Guidolin, poi ho avuto problemi con il successore, che non mi faceva giocare. E’ stato un brutto momento per me. All’epoca la Ligue1 era un campionato molto fisico, ma ora è cambiata, c’è più tecnica e ci sono grandi giocatori. Ho avuto un sacco di bravi allenatori, ma se devo scegliere il migliore dico Lippi. Giocatore? Ho conosciuto tanti grandi giocatori, come Crespo, Amoroso, Del Piero, Trezeguet, Aimar… Ho sempre cercato di apprendere qualcosa da loro. Ma se dovessi fare il nome di una squadra che ha cambiato la mia carriera, allora direi la Juventus. Avevo 26 anni e arrivavo da tre buone stagioni al Parma. Un club di un’altra dimensione. Mi ci sono voluti tre o quattro mesi per adeguarmi al livello di un club esigente. Ho sofferto molto, ma mi ha cambiato la vita»

L’ITALIA – L’attenzione di Di Vaio si sposta poi sul campionato italiano e sulla crisi che sta attraversando: «La Serie A non è cresciuta, perché ci sono meno soldi di prima, ma abbiamo grandi allenatori ed ottimi reclutatori, che possono attirare giovani talenti. Non a caso sono arrivati Thiago Silva, Cavani, Pastore… Prima tutti volevano trasferirsi in Italia per giocare nel miglior campionato nel mondo, ora non è più così. Ci sono problemi profondi, anche a livello di infrastrutture. Non abbiamo ciò che serve per attirare un giocatore o convincerlo a rimanere. Servono decisioni importanti per cambiare le cose. Questi problemi hanno condizionato i risultati della Nazionale. Mi sarebbe piaciuto giocare di più in Nazionale, ma dopo che ho lasciato la Juventus per il Valencia è stata dura per me, perché è difficile scegliere giocatori che giocano all’estero».

COLLEGHI – Infine, Di Vaio ha parlato degli attaccanti italiani, esprimendo la sua preferenza per Ciro Immobile: «Mi piace molto, è rapido, moderno… pensavo che sarebbe passato alla Juventus o al Milan ed invece gioca a Dortmund. Mi piace anche Destro, un giocatore alla Inzaghi, ma anche Balotelli, che però deve dimostrare continuità. Poi penso ad El Shaarawy. Loro possono approfittare dell’attuale crisi della Serie A, dove ci sono meno stelle, per emergere».

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