2015

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Juventus caterpillar: priva di 5 fuoriserie, mostruosa prova di forza sul campo della Fiorentina

Stupefacente. Impressionante prova di forza della Juventus sul campo della Fiorentina: senza Tevez, Pirlo, Pogba, Buffon e Lichtsteiner – cinque pezzi da novanta dell’architrave di Massimiliano Allegri – i bianconeri si sono imposti con un sonoro 0-3 su una delle squadre più in forma del nostro panorama, guadagnandosi con enorme merito l’accesso alla finale di Coppa Italia.

QUESTIONE DI MENTALITA’ – Sì è detto mentalità, mentalità, mentalità. Un fondo di indubitabile verità esiste senza alcun dubbio: la Juventus, Conte o non Conte, o meglio grazie al lavoro di Conte ma oggi assolutamente in grado di camminare sulle sue gambe, ha acquisito una spiccata consapevolezza nei propri mezzi. L’ossatura della squadra funge da riferimento per il modus vivendi dei nuovi arrivi e tutti sembrano già in grado di recitare il proprio spartito – caratteriale ed agonistico – sin dai primi passi dell’esperienza in bianconero. Dunque non preoccupa il tenore della partita: la Juve affronta allo stesso modo un impegno da gestire o un altro da aggredire, vedi ieri al Franchi dove ha immediatamente messo in chiaro le cose con un approccio stratosferico.

PROPOSTA CALCISTICA – Sembra esserci però qualcosa in più della comunque fondamentale mentalità vincente: il campo. Questa Juventus riesce ad esprimere il medesimo livello calcistico a prescindere dai suoi interpreti: alzi la mano chi aveva pensato ad un esito del genere una volta appurata l’assenza di Tevez. Non fate i furbi, tirate giù quelle mani. Venuto meno il crack della Juventus 2014-15 – l’apporto dell’Apache oggi può essere serenamente rapportato al peso che nei propri club hanno i vari Messi, Ronaldo, Ibrahimovic e via discorrendo – e sommando il fatto alle carenze di cui abbiamo già raccontato tornava logico ipotizzare quantomeno una contesa tirata. Equilibrata, viva, la Fiorentina – non una squadra qualunque – partiva da un vantaggio piuttosto solido ma si è invece ritrovata scaraventata fuori dalla competizione da una prestazione (quella avversaria) oggettivamente monstre.

LA SOLITA JUVENTUS – Ed ecco dunque lo scenario tipo: intensità massima, qualità nella costruzione, reattività nelle seconde palle. Basti pensare in tal senso al gol di Pereyra, spot della Juventus di Allegri: i movimenti delle punte – ieri Morata ed il fidato Matri, prestazione super per entrambi – eludono le marcature della difesa opposta, la qualità nello stretto dello spagnolo essenziale per ritagliarsi l’angolo di tiro, se non è già gol perché il portiere avversario compie il miracolo ecco che puntualmente l’accorrente bianconero sarà più lesto di quello avversario. Una Juventus così, peraltro indipendente dalle sue stelle, sembra essere davvero inarrestabile: in Italia è dato assodato, in Europa ha la grande chance di eliminare il Monaco per poi ritrovarsi inevitabilmente al cospetto dei più accreditati club al mondo. Un esame che, a prescindere dall’esito, questa Juve può affrontare con massima serenità: quella che deriva dalla consapevolezza, che a sua volta dipende dalla qualità. Che dire, bravo Allegri.

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