2014

Di Natale: «Liverpool? Mi sarebbe piaciuto»

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L’attaccante ad un passo dai 200 gol in Serie A

UDINESE DI NATALE – A 37 anni la carriera di un qualsiasi calciatore volge al termine, quella di Totò Di Natale, invece, tocca uno dei momenti più importanti, perché l’attaccante dell’Udinese è ad un solo passo dalla firma sui 200 gol in Serie A. In un ambiente caotico Di Natale ha preferito il silenzio, del resto ha parlato chiaro con le sue reti. Ha scelto un profilo basso, ma è comunque diventato un idolo e per sua fortuna c’è stato il calcio: «In una città difficile come Napoli sarei potuto finire a fare tante cose», ha dichiarato a SportWeek, dove ha parlato del 6 gennaio, giorno nel quale ha annunciato di smettere, salvo poi fare retromarcia: «Era un momento difficile per la squadra e per me. Mio padre era già gravemente malato, l’Udinese aveva perso 6 partite tra ottobre e gennaio… C’ero rimasto male anche per le critiche: non tanto verso di me, ma nei confronti del gruppo. Quando le cose vanno male c’è bisogno di sentire l’affetto della gente, invece… A bocce ferme e dopo un po’ di mare, in estate mi sono convinto a continuare. Il fisico regge, sono da 10 anni in questa società, soprattutto c’è questo traguardo dei 200 gol da tagliare…Ma se ho fatto un passo indietro è merito anche del presidente Pozzo: mi ha fatto sentire importante, mi ha parlato dello stadio nuovo e so che qui posso avere un futuro anche fuori dal campo. Da allenatore? No, non credo. È difficile trattare coi giocatori».

TRAGUARDI E SCELTE – A fine stagione sarà tempo di riflessioni per Di Natale, che però prenderà una decisione valutando il suo fisico. La voglia del resto non gli è mai mancata, così come gli stimoli e gli obiettivi: «Prima di tutto, raggiungere a 205 un campione come Roberto Baggio. Totti? Francesco va alla grande, non mi metto a fare la corsa su di lui». La scelta di restare a Udine, nonostante le offerte ricevute, è quella che lo ha reso più orgoglioso nella sua carriera: «L’ho fatto perché è una piazza importante, per riconoscenza verso i Pozzo che mi hanno permesso di diventare quello che sono e per la città. I friulani mi hanno insegnato la cultura del lavoro e il rispetto. Quando ho lasciato Empoli per venire qua, nel 2004, avevo tante altre offerte, ma la storia e i numeri mi danno ragione».

RIMPIANTI E COMPLIMENTI – Un rimpianto per Di Natale è senza dubbio il rigore sbagliato contro la Spagna all’Europeo 2008. Ma l’attaccante guarda avanti e lo fa grazie all’aiuto della sua famiglia e con uno stile di vita sano. E non sono mancati i complimenti, come quelli di Gianluigi Buffon nel giorno del suo compleanno, che l’hanno commosso: «Buffon ha detto: “Grande giocatore ma soprattutto grande uomo”… Nel calcio contano i numeri, ma soprattutto i sentimenti. Io ho sempre mostrato rispetto e lealtà verso tutti, e vederlo riconosciuto mi ha fatto piacere. E’ un onore sentire certe parole da uno come Buffon».

I RETROSCENA – Tra gli scenari possibili di mercato per Di Natale c’è stato anche l’estero. Lo ha ammesso lo stesso calciatore campano, che ha spiegato: «Ho avuto qualche occasione, ma l’unica squadra in cui mi sarebbe piaciuto giocare, per lo stadio e l’atmosfera, è il Liverpool. Quando presero dall’Udinese Dossena, nel 2008, parlarono anche con me, ma poi non se ne fece niente». E fa uno strano effetto forse vedere Alexis Sanchez all’Arsenal, a cui ha insegnato tanto: «L’ha ammesso lui stesso. Al mercoledì, io e lui da soli, ci allenavamo sui tiri da lontano». Ora, invece, tocca a Muriel: «È’ più forte persino di Sanchez, ma l’altro ha più fame. Non so come convincerlo che gli basta tanto così per svoltare».

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