Di Matteo: «L'Atalanta in Champions è una storia da film. Ecco dove vorrei allenare» - Calcio News 24
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Di Matteo: «L’Atalanta in Champions è una storia da film. Ecco dove vorrei allenare»

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Roberto Di Matteo, ex tecnico del Chelsea, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Le sue parole

Roberto Di Matteo, ex tecnico del Chelsea, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport spaziando tra Premier League, Champions e futuro. Le sue parole.

FAVORITO IN CHAMPIONS – «L’Atletico Madrid. Dopo l’impresa dell’Anfield, ho la sensazione che sia l’anno giusto per Simeone. La Champions è fatta così: sfiori l’impresa una, due, tre volte, ma alla fine riesci a portare a casa il trofeo».

ATALANTA – «L’Atalanta merita un film su Netflix. Questa squadra ha una storia incredibile, a cominciare dal presidente Percassi ex calciatore, al figlio Luca che venne a giocare nelle giovanili del Chelsea, fino a Gasperini. A Bergamo ha raggiunto il top. Non penso che l’Atalanta possa vincere la Champions, ma dopo le 3 sconfitte iniziali nei gironi, ritrovarla tra le prime 8 d’Europa è una storia da film».

PREMIER LEAGUE – «Ho seguito la Bundesliga e il calcio senza pubblico è un po’ surreale. Le partite sembrano amichevoli, ma bisogna fare i conti con la realtà. Per il Liverpool sarebbe stata una beffa l’assegnazione del titolo a tavolino. La squadra di Klopp merita di vincere sul campo dopo trent’anni di attesa».

KLOPP – «Conosco Jurgen dal 2014. Io guidavo lo Schalke e lui il Dortmund. Tra i due club c’è rivalità, il derby della Ruhr, ma nei nostri rapporti, nessun problema. Klopp è un bel personaggio, persona schietta. Ha il dono della comunicazione: i suoi messaggi sono sempre intelligenti. Con il gegenpressing, il contropressing, le sue squadre regalano sempre spettacolo. La dote principale è però la capacità di migliorare i giocatori».

ANCELOTTI – «Quando annunciarono l’arrivo di Ancelotti all’Everton, al- l’inizio rimasi sorpreso, ma poi, ragionando, mi parve un scelta logica. Conosco il proprietario del club. Farhad Moshiri è ambizioso. Vuole portare la squadra ai vertici: Ancelotti è l’uomo giusto per realizzare il progetto. Carlo è un “top” sotto tutti i punti di vista: è perbene, non si è mai montato la testa e possiede una dote: la pazienza».

COPPA ITALIA – «La Juve è la Juve, ma il Napoli può giocarsela. Gattuso ha dato la sua impronta alla squadra. Gennaro è una bella persona. È genuino».

FUTURO – «Mi sono fermato per stare in famiglia dopo decenni trascorsi fuori casa. I contatti non so- no mancati, ma volevo uno stop. Ora si può ricominciare. Preferenze? Un giorno vorrei allenare negli Stati Uniti. Il soccer, come lo chiamano laggiù, sta diventando sempre più popolare. Mi piacerebbe un’esperienza da quelle parti».