2016
Di Francesco: «Berardi è come un figlio»
L’allenatore del Sassuolo: «Zeman era 10 anni avanti»
Il futuro di Eusebio Di Francesco al Sassuolo è un’incognita, ma intanto il tecnico si gode il presente e una posizione storica in Serie A per i neroverdi. Di Francesco spiega il suo calcio fatto di verticalizzazioni e attacco alla profondità più grande importanza al gioco senza palla, e inoltre l’idea di far crescere i giovani e insegnare; il modulo rimane sempre quello per Di Francesco, il 4-3-3 che cambierebbe solo se si trovasse a subentrare a stagione in corso. «Zeman aggrediva in ogni azione, io aggredisco ma non sempre. Zeman mi ha lasciato tanto, era dieci anni avanti ed era divertentissimo. Da lui però non ho preso la preparazione atletica» commenta Di Francesco che poi parla della palla come riferimenti base per la difesa, come nel gioco di Sarri, e aggiunge: «Dovessi allenare il Real Madrid magari cambierei qualcosa, dovrei rischiare di più coi terzini già alti. Balotelli? Voglio giocatori disposti a sacrificio e lavoro di squadra».
ATTACCANTI – Il tridente del Sassuolo è uno dei più apprezzati in Serie A, Di Francesco spiega il suo funzionamento: «Uno va sull’esterno, uno sul primo palo e uno sul secondo. Berardi è il numero uno nell’interpretare i movimenti, poi c’è Sansone. Dall’esterno voglio il controllo orientato e poi che vada verso l’interno e punti la porta, non deve dare ampiezza». Di Francesco poi parla dei rischi e tira fuori il vecchio detto “chi non risica non rosica” per poi passare a spiegare come la prima punta debba sempre attaccare la profondità, ammettendo di non amare il falso nove ma di preferire altri tipi di giocatore: «Zaza è il mio 9 ideale, ma anche Dzeko e Bacca sono giocatori che mi piacciono in quel ruolo».
CAMPIONATO – «Le due gare col Napoli sono le più ardue da preparare, gli azzurri hanno qualità e verticalizzano bene. Sarri è bravissimo, con lui Higuain è migliorato e anche Insigne» dice Di Francesco passando a tracciare un quadro delle avversarie in campionato. Ma non solo le altre crescono, pure il Sassuolo di Di Francesco ha giocatori determinanti come Duncan o Pellegrini: «Duncan si è adeguato ai ritmi e si vede, può migliorare i tempi. Pellegrini ha grandi margini ed è uno molto disponibile, farà strada. Il giocatore più importante però è Magnanelli, ha sposato al cento per cento il nostro modo di giocare, fa 12 km a partita!». Infine a La Gazzetta dello Sport c’è tempo per una smanceria tra Di Francesco e Berardi: «Mi vuole bene, non vuole staccarsi da me, ha grande talento ma a volte mi fa arrabbiare, sembra uno dei miei figli».