2018

Di Francesco sfida il Real: «Squadre malate ma vogliamo il 1° posto. Il ko di Udine mi ha dato fastidio»

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La conferenza stampa di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Real Madrid di Champions League. Ecco le sue parole

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa insieme a Kolarov per presentare il match di Champions League contro il Real Madrid. Ecco le sue dichiarazioni: «Quello che è mancato è la determinazione, quel qualcosa che non si compra al supermercato. È quella voglia di vincere partite con maggiore cattiveria. Aver perso mi ha dato un fastidio veramente enorme. Pellegrini non sarà a disposizione nemmeno con l’Inter, Olsen farà l’ultimo provino oggi ma i risultati degli esami sono buoni, dovrebbe esserci. Tante azioni da gol create a Udine? La mancanza di credere in quello che si va a fare in area, calciare con maggiore determinazione. Il lavoro, lavorare sulla testa e in campo, ma domani dobbiamo rimetterci in discussione e dimostrare che non siamo quelli di Udine. Il risultato di domani è importante per poter arrivare primi nel girone, ci dobbiamo credere e ci dobbiamo provare. Manolas? Oggi farà l’ultimo test, se dovesse dare buoni segnali sarà della partita».

Prosegue Di Francesco: «Parliamo della squadra e non di me, io sento la fiducia della società. La cattiveria è una cosa astratta ma lo sanno tutti che se calci in porta ridendo e scherzando non fai gol. Dispiace che ricadiamo spesso in questa cosa, evidentemente l’allenatore deve raddoppiare quello che sta facendo ma io l’esame di coscienza lo faccio ogni giorni. Roma e Real sono due squadre ‘malate’, che hanno problemi in campionato ma stanno facendo bene in Europa. E’ un evento importante, giocheremo contro i campioni d’Europa e sarà una gara importante per l’ambiente, per la squadra e per la società. Differenze tra Lopetegui e Solari? Il piano tattico è molto simile, non vedo grandissime differenze. A livello psicologico invece vedo delle differenze: loro venivano da un ottimo momento, noi dovevamo ancora inquadrare la situazione».

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