2017

Di Francesco amareggiato: «Un po’ di sfortuna e demeriti nostri. Dzeko rigorista? No»

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É deluso Eusebio Di Francesco, dopo che la sua squadra è uscita sconfitta dall’Olimpico non qualificandosi ai quarti di Coppa Italia

Il Toro sbanca l’Olimpico e approda ai quarti di finale della Coppa Italia dove attenderà la vincente tra Juventus e Genoa. Discreta prova da parte dei giallorossi, colpevoli di non aver concretizzato una mole di occasioni che avrebbero ribaltato il match. Ennesimo rigore sbagliato dopo quello di Perotti ed è proprio dall’errore dal dischetto che Di Francesco inizia ad analizzare la gara: «Non è il primo rigore che sbagliamo. E’ un peccato perché abbiamo creato tanto ma sui calci piazzati loro siamo stati distratti. E’ stata una buona gara sotto il profilo numerico, nella concretezza, c’è stata un po’ di sfortuna ma anche demerito nostro perché dobbiamo dare di più quando arriviamo in zona gol.» Alla domanda se Edin Dzeko diventerà il nuovo rigorista il tecnico risponde così: «Dzeko rigorista? No, ma quando un giocatore se la sente va a calciarlo. Un errore fastidioso.» 

Il turnover può essere una delle cause della sconfitta della Roma?: «Non c’era gente che proprio non aveva mai giocato. Abbiamo sofferto un po’ di fisicità davanti. Per la nostra crescita era importante passare questo turno e lo volevamo fortemente. C’è il dispiacere di non essere passati e per essere grandi dobbiamo partire da questo. Se oggi avessi fatto una partita del tutto negativa sarei ancora più preoccupato. Se guardiamo le occasioni, il palo di El Shaarawy, il rigore… Potevamo fare meglio. Solitamente anche in fase difensiva concediamo meno di quanto fatto oggi. Sono dell’idea che la squadra oggi ha espresso quello che solitamente fa. Siamo mancati nell’attenzione, specialmente in fase difensiva. E siamo mancati sotto porta. Ma dal punto di vista della prestazione non posso dire che la squadra non abbia cercato quello che avevo chiesto. Schick? Si è mosso bene sa da solo sia in coppia con Dzeko. Ha bisogno di giocare, ha qualità importanti e deve avere continuità. Il gol è un’iniezione di fiducia»

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