2009

Di Carlo: “Ma quale classifica tranquilla? Dobbiamo salvarci!”

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Domenico Di Carlo ha parlato, intervistato da L’Arena, dell’involuzione mostrata dal Chievo Verona nell’ultimo matchÃ? e delle ragioni dietro a questo peggioramento. Questa l’intervista concessa dal tecnico clivense dopo la sconfitta col Siena:
Perchè, Di Carlo?
“Non c’è spiegazione, o meglio, non ce n’è una sola. Potevamo fare un salto di qualità , non dico metterci al sicuro, ma quasi, non ci siamo riusciti”.
Cominciamo a spiegare?
“Partiamo dalla settimana di lavoro. Buona, non buonissima, se devo giudicare le sensazioni. Poteva essere un segnale. A dire il vero ho sempre tenuta alta la guardia, battendo ogni giorno il solito tasto. Anzi, forse posso pure aver esagerato. Magari ho battuto troppo, ho caricato eccessivamente la squadra e a volte ottieni l’effetto contrari”.
Il Chievo ha preso sottogamba il Siena: può essere?
“No, perchè proprio su quello avevo battuto tutta la settimana. Magari a livello inconscio, non vai dentro con la rabbia, l’aggressività , la concentrazione di altre volte”.
Non è che la relativa tranquillità  di classifica possa far male al Chievo?
“No, per un motivo molto semplice. Qua non c’è nessuna tranquillità  di classifica, chiaro? Anzi, quando sento parlare di classifica tranquilla, di Chievo fuori dalla mischia, io m’incazzo di brutto. Ma vogliamo scherzare? Qua ci dobbiamo salvare e per farlo dobbiamo ancora farne di strada, altrochè tranquill”.
Altro rischio, il Chievo è diventato ragioniere: un punto qua, un altro là …
“Rispondo secco: no. Nessun calcolo, nessun cambio di mentalità , non è da noi”
E adesso?
“Adesso non ci resta che una cosa, cioè quella che il Chievo ha sempre fatto nei momenti difficili: reagire. Questo gruppo rialza subito la testa. So quello che hanno dentro, so che non c’è soltanto l’aspetto tecnico, atletico, ma ci sono valori morali molto forti. Altrimenti non avremmo fatto quello che abbiamo fatto: ilÃ? Chievo ha 29 punti, non dobbiamo trascurare i numeri. E non fai 29 punti se non hai dentro qualcosa di importante. Come gruppo e come individualità . Ora, sia chiaro, non è che ci dobbiamo cullare su questi 29 punti, ma non possiamo neanche buttar via tutto”.
I numeri dicono però altre cose…
“Lo so, figurarsi se non lo so. Ma se guardiamo l’ultimo mese, ad esempio, non penso si possa parlare di squadra in crisi”
Quindi, non c’è flessione…
“No, perchè noi dobbiamo pensare a salvarci, non abbiamo altri obiettivi. E non può bastare una partita, sia pure sbagliata com’è stata quella col Siena, per cambiare un giudizio che tiene conto di mesi di lavoro. Il vero Chievo non è quello del Siena”.
Lo vedremo a Bergamo?
“Sì, lo vedremo a Bergamo. Con l’aggressività , la determinazione, il cuore, l’orgoglio che il Chievo ha sempre avuto e con cui è arrivato dov’è adesso”.
Appuntamento a Bergamo, allora?
“Sì, appuntamento a Bergamo. Sarà  un’altra musica. Sarà  un altro Chievo, non ho dubbi, io”.

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