Di Canio: "La Lazio può arrivare al terzo posto" - Calcio News 24
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Di Canio: “La Lazio può arrivare al terzo posto”

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DI CANIO LAZIO SWINDON – Paolo Di Canio, allenatore attualmente senza squadra dopo le dimissioni presentate come tecnico dello Swindon e bandiera della Lazio, ha concesso un’interessante intervista a Italia2, nel corso del programma Undici. Queste le sue parole: “Maradona allenatore del Napoli? Non so se è disposto a bruciarsi il cervello per trovare stimoli per i calciatori o per lavorare sulla squadra. Io lo farei giocare (sorride, ndr). E’ un simbolo del Napoli, questo è certo. Chi è più forte tra Messi e Maradona? Diego era diverso, anche e soprattutto per il modo di vivere e di far parlare di sè. Quando Messi andrà via da Barcellona non credo che verrà ricordato come oggi a Napoli viene ricordato Maradona. Petkovic ha azzeccato i ruoli di diversi calciatori e li fa rendere ad alti livelli. L’anno scorso la Lazio aveva un punto in più con il bistrattato Reja. Possiamo parlare dell’ottimo lavoro di Petkovic, del gradimento, però bisogna essere obiettivi e dire che ha 5 calciatori in più dell’anno scorso, e quest’anno in trasferta ha fatto solo 12 gol in 12 partite. Nel gioco quest’anno è migliorata rispetto all’anno scorso, ma i numeri dicono questo. Può arrivare al terzo posto perchè il campionato quest’anno è ancora più scadente. E’ una squadra con più qualità ed una precisa identità. De Rossi? Lo stimo molto, è un ragazzo che viene dalla strada e si è fatto da solo. Ha fatto degli errori in carriera, ma lo stimo e l’ho sempre stimato. Non entro nel dettaglio di quest’anno perchè non conosco bene la faccenda.

Il mio modello come allenatore?? Non voglio fare lo spavaldo, certo che Ferguson è qualcosa di unico e strepitoso perchè negli anni ha saputo adattarsi e stare al passo con i tempi, saper allenare oggi è diverso da quello che si faceva 30 anni fa. Resterò in Inghilterra? Per ora sì, vedremo alla fine di questa stagione cosa succederà. Adesso c’è una guerra con lo Swindon, perchè ho lasciato il club primo in classifica con l’amore dei tifosi. Sono tornato allo stadio a prendermi delle foto e le mie scarpette da ginnastica, ho semplicemente fatto quello che facevo sempre: sono entrato dalla porta da cui entravo sempre, e sono andato nel mio ufficio. La curva della Lazio? Ho militato tanti anni nella Curva Nord, anni belli che hanno formato il mio modo di essere. La curva è meravigliosa perchè è il più grande centro sociale d’Italia, permette a gente di classi sociali diversi di poter interagire. L’avventura al Napoli? Arrivammo in Coppa Uefa e feci un grande gol contro il Milan al San Paolo, nello stadio di Maradona fu una grande emozione”.

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