2013

Destro per sparigliare le carte? la Roma ha bisogno di lui

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Analisi del momento vissuto dagli uomini di Garcia

SERIE A ROMA – Tre pareggi consecutivi che, dopo le dieci vittorie del record ed in pieno stile italiano, hanno gettato ombre sull’operato della nuova Roma targata Garcia: l’opinione personale resta immutata, la Roma non era da scudetto prima così come non lo è oggi ma nella prima fetta di stagione ha dimostrato di poter disputare un campionato da assoluta protagonista.

PERCHE’ LA ROMA NON E’ DA SCUDETTO – Due le ragioni, la prima: da dove si parte. Soltanto qualche mese fa i giallorossi chiudevano il campionato al settimo posto e la seguente sconfitta in finale di Coppa Italia subita dai rivali cittadini della Lazio apriva scenari di feroce contestazione. Ora, ok che il lavoro di Walter Sabatini in estate è risultato probabilmente illuminato – attivo record di bilancio e squadra decisamente più competitiva rispetto al recente passato – ma saltare in un solo colpo da un vero e proprio disastro tecnico e sportivo ad uno scudetto è compito arduo. Talmente complesso che in tal senso si cita ogni volta l’impresa riuscita alla Juventus di Conte due anni fa proprio perché non se ne ricordano altre. La seconda motivazione è di carattere strutturale: la Roma gode di un organico da titolo?

MANCA PESO OFFENSIVO – I numeri collocano l’attacco giallorosso al terzo posto del campionato con 26 reti e dietro Inter e Juventus: la coincidenza vuole che proprio quello – il terzo posto – potrebbe essere il reale obiettivo della banda Garcia ma è un ragionamento che va oltre l’analisi dei numeri. Alla Roma manca un centravanti di peso che possa finalizzare la manovra costruita finora con ottima cognizione di causa dalla squadra. Sorprendente che, dopo la cessione di Osvaldo al Southampton, non sia stato lanciato con forza l’assalto ad un centravanti di primo rilievo: fiducia a Mattia Destro? Probabile ma, in tal caso, è l’ora che dopo uno stop probabilmente più lungo di quanto previsto inizialmente l’ex attaccante del Siena dimostri di poter essere la pedina in grado di sparigliare le carte dopo una stagione d’esordio in giallorosso viziata proprio dal dualismo con Osvaldo.

IL PUNTO DI FORZA – Una squadra che non soltanto non subisce reti – impressionante il dato, tre le segnature al passivo in tredici turni di campionato, per intenderci la seconda miglior difesa del torneo è la Juventus con dieci gol incassati – ma che dà proprio l’impressione di essere raramente schiacciata dall’azione avversaria. La Roma prende pochi gol perché è spesso in controllo delle operazioni: è questo il merito più evidente da riconoscere a Rudi Garcia, un tecnico che in un lasso di tempo particolarmente breve è stato in grado di normalizzare una situazione tecnica tutt’altro che normale e proporre sul campo una squadra diligente in cui ogni pedina sa cosa deve fare. Ora gli ulteriori esami di una stagione giocoforza tutta sott’esame: quattro gare alla sosta natalizia di cui lo scontro diretto con una Fiorentina che dimostrerà tutto il suo enorme valore potendo a breve contare su una bocca da fuoco quale Mario Gomez (che attacco con Rossi!), la trasferta di San Siro contro il Milan e già domani l’esame Atalanta lontano dall’Olimpico. Imperativo: non perdere continuità. E reagire imperiosamente quando arriverà il primo inevitabile stop.

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