2014
Destro deve giocare
Un grande rilancio, testimoniato anche dai numeri. Il cubo di Rubik di Garcia
SERIE A ROMA DESTRO – Gli uomini di Garcia, come accaduto dopo l’altra sconfitta stagionale subita dalla Juve, sono riusciti immediatamente a rialzarsi: dopo il 3-0 di Torino sono arrivate quattro vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia, dopo la disfatta di Napoli la Roma ha reagito con un altro 3-0 – questa volta all’attivo – inflitto ad una Sampdoria che ben stava operando sotto la gestione Mihajlovic.
DESTRO E L’EFFETTO TRAINANTE – I numeri del centravanti italiano sono eccellenti: Mattia Destro in questo campionato ha disputato 454 minuti realizzando 6 gol, fissando il suo rapporto ad una rete ogni 75 minuti in campo. Come lui nessuno in Europa: è chiaro come sia una statistica che dovrà porre basi più solide su un numero di partite maggiori a quelle a cui Destro ha finora potuto prender parte – condizionato dall’infortunio al ginocchio che lo ha estromesso dai campi fino a novembre inoltrato – così come è altrettanto insindacabile che Destro debba giocare. La produzione calcistica della Roma è impressionante, i giallorossi producono azioni da gol con costanza e diversità, passando per vie centrali come per le corsie laterali: in più di un’occasione in assenza di Destro, soprattutto in quel filotto di quattro pareggi dopo le dieci vittorie consecutive, la sensazione forte è stata proprio quella dell’assenza di un riferimento in grado di catalizzare la manovra e renderla in buona parte redditizia.
COME SI FA CON CAPITAN TOTTI? – Nel post Roma-Sampdoria chi vi scrive lo ha chiesto proprio a Rudi Garcia: mister, è in programma nel medio termine un utilizzo contemporaneo di Destro e Totti o vanno tuttora intesi come alternativa l’uno all’altro? La risposta è stata piuttosto chiara: “Entrambi danno il meglio da centravanti e mi piace avere a disposizione questa doppia soluzione offensiva, per caratteristiche interpretano il ruolo in maniera differente ma ambedue possono far male all’avversario”. Solo un timido accenno ad un utilizzo simultaneo: “In passato li ho provati anche insieme”. I fatti parlano chiaro: Destro e Totti insieme dal primo minuto soltanto nell’impegno casalingo contro il Catania in un 4-2-3-1 in versione spregiudicata. Poi sempre in alternativa. Spetta ora a Garcia trovare le soluzioni per il bollente finale di campionato e più in generale nel medio termine, anche in relazione alla prossima stagione.
CON LA CHAMPIONS IN ARRIVO – In una prossima annata in cui la Roma, a meno di improvvisi e francamente inattesi crolli, giocherà la massima competizione europea. Se questo è un fattore che può semplificare le scelte di Garcia – più partite da disputare e dunque maggiore necessità di un turnover qualitativamente elevato – è anche il bivio di una scelta totale: è Mattia Destro il centravanti giusto per un palcoscenico così competitivo? Il centravanti ora sta rispondendo con i fatti: superati i malanni fisici si è rilanciato alla grande dimostrandosi necessario per sorreggere le ambizioni di questa Roma. Che quando fa a meno della sconfinata qualità di capitan Totti avanza Pjanic da trequartista – passando di fatto ad un 4-2-3-1 – per le differenti caratteristiche di Destro, che non arretra a cercare palla ma presidia l’area di rigore. Classe 1991, i fatti dicono che Mattia Destro deve giocare: progetto Mondiale in cantiere e poi la definitiva consacrazione con la maglia della Roma.