2017
Destro acciaccato, ma questo deve essere il suo anno
Dopo un biennio dal rendimento incerto, non ci sono più scuse per Mattia Destro a Bologna: questa deve essere la stagione della sua consacrazione
Un uomo in gabbia. Letteralmente: da cinque giorni, oggi compreso, Mattia Destro lavora dentro ad un tendone bianco adibito a palestra, a fianco del campo «Laranz». Fa differenziato, nel senso che fa quel che può: poco, perché il piede destro non è a posto. Dolore? Sì. Rischiare? No, non ne vale la pena.
DESTRO INTERROTTO – Morde il freno, perché vorrebbe essere in campo con i compagni, e questo imprevisto non ci voleva. E’ un Destro «interrotto», quello che schiuma rabbia, perché per la prima volta da quando è a Bologna aveva iniziato come si deve un ritiro. Lavorando sodo, di buonumore, con una disponibilità nuova, con un atteggiamento – verrebbe da dire – positivo come non lo era mai stato. A Castelrotto gli allenamenti di Mattia Destro sono finiti venerdì mattina, quando ha accusato un dolore al piede, per colpa del bendaggio più stretto del mondo. Da allora, Destro è sparito dall’orbita. Ed è finito in palestra, nel tendone bianco schiaffeggiato dal sole.
PROGRAMMA – Nel pomeriggio di oggi tornerà a Bologna, tra domani e dopodomani verrà valutato – dallo staff medico del club – il problema al piede, domenica il centravanti dovrebbe partire con la squadra per Kitzbühel, in Austria. Queste le intenzioni di tutti, ma non vi possono essere certezze. I precedenti invitano alla cautela. Secondo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”, l’infortunio non è particolarmente grave, dentro al club non sono preoccupati. Ma lo stop ha spezzato comunque la catena di lavoro del ragazzo, che invece avrebbe avuto bisogno soltanto di una quotidianità il più serena e lineare possibile.
OLTRE IL MOMENTO NO – Questo è il primo vero momento di difficoltà che il nuovo Mattia deve affrontare. Ed è da questa «impasse» che Destro può uscire – se possibile – più forte di prima. L’estate gli è servita per rimettere ordine alla sua vita professionale, tra il cambio di agente, lo sfoltirsi dell’entourage che da sempre lo accompagna e – soprattutto – il divorzio dal suo storico preparatore personale, Franco Chinnici. Destro ha ritrovato la leggerezza perduta, e una più solida consapevolezza nei propri mezzi. Il lavoro al campo e le prime due amichevoli avevano raccontato questa verità. Ma è una verità che per ora è in stand by, in attesa che qualcuno prema di nuovo il «play».
IL PIEDISTALLO… – Destro sa che il Bologna ha riposto su di lui molte aspettative: è il terzo anno, ci si aspetta il salto di qualità definitivo. Il mercato se l’è fatto scivolare addosso, l’unica sua preoccupazione è quella di lasciare il segno a Bologna. D’altro canto anche per il Bologna la questione è semplice. Al centro dell’attacco c’è Destro, al centro del Bologna c’è Destro. Nessuno dentro al Bologna ha mai pensato di trovare un sostituto all’attuale centravanti. Semmai un’alternativa, quella che è mancata l’anno scorso, quella che quest’anno dovrebbe aggiungere qualità al reparto. Fare di questo momento di crisi il piedistallo per una nuova rinascita diventa l’obiettivo principale del Destro atto II, quello che ha smesso di aspettare che gli altri credessero in lui e ha cominciato a credere lui – per primo – in se stesso e nelle qualità che porta in dote. Oltre l’imprevisto del piede infortunato.