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Del Piero: «Juve, avventura irripetibile»

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del piero partita pace agosto 2014 ifa

L’attaccante alla vigilia del giorno dei suoi 40 anni ripercorre la sua carriera

DELHI DYNAMOS DEL PIERO – Dopo aver detto no all’Honved è volato in India, dove attualmente gioca per il Delhi Dynamos nell’Indian Premier League. Una nuova avventura per Alessandro Del Piero dopo l’esperienza in Australia con il Sydney FC. E non ha voglia di fermarsi l’attaccante, che alla viglia del suo 40esimo compleanno dedica i suoi pensieri alla moglie Sonia e i suoi figli: «Mi mancano», ha dichiarato Del Piero ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato della sua vita dall’altra parte del mondo: «Negli ultimi anni ho sposato la grande passione per il mio lavoro con la voglia di conoscere realtà nuove e viverle in totale pienezza. Questo mi ha consentito di sentirmi a casa anche dall’altra parte del mondo. E a dare più valore quando a casa ci torno veramente. La molla è stata la consapevolezza di dividere il concetto di “giocatore di calcio” da quello di “giocatore della Juventus”. E di non voler provare a rivivere quanto di straordinario, unico, irripetibile avevo vissuto a Torino. Quando ho scelto prima Sydney, poi Dehli ho abbracciato un percorso nuovo. Dentro e fuori dal campo».

LE DIFFICOLTA’ – La Juventus per Del Piero rappresenta i migliori anni della sua carriera, non a caso vorrebbe rivivere l’anno 2006. E non solo per i Mondiali: «Perché sono rimasto alla Juventus in serie B, anzi senza sapere dove avremmo giocato. E non cambierei nulla, perché abbiamo dimostrato chi eravamo. E ci siamo rialzati. Io so quello che abbiamo vinto e come abbiamo vinto. Sudando e meritando tutto: dal primo all’ultimo punto, dalla prima all’ultima coppa». E ripercorrendo i ricordi legati alla sua esperienza bianconera, è inevitabile per Del Piero rievocare anche le esperienze più difficili: «Quando penso al diluvio non riesco a non pensare a Perugia… Ma se parliamo in senso figurato, di certo la risalita dopo l’infortunio è stata molto dura. Mi sono preparato per una sorta di seconda carriera. Che è stata, se vogliamo, ancora meglio della prima».

DAL FUTURO AL PASSATO – L’ex capitano della Juventus, che ha suonato la carica alla squadra di Massimiliano Allegri per tornare a vincere in Europa, ha parlato anche dei suoi dubbi sul futuro: «La mia carriera di calciatore sta finendo. Il futuro cerco di costruirlo giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza. E’ una cosa strana da spiegare: non so ancora cosa farò, ma sto lavorando per imparare a farlo». Se guarda al passato, però, non può che rievocare i legami che ha costruito nella sua carriera: «I compagni: rapporto unico, in campo siamo come fratelli, è una delle cose di cui vado più orgoglioso. Lippi: siamo legati a ricordi incancellabili, due reduci di avventure straordinarie. Ancelotti: profonda stima e gratitudine, come allenatore e uomo. Capello: due anni difficili, ma vincenti con due scudetti. Conte: non è da tutti vincere da compagni di squadra e da allenatore/giocatore, uno scudetto indimenticabile. Boniperti: è una sorta di papà calcistico per tutti gli juventini, continua fonte di ispirazione per me. Agnelli: amiamo e vogliamo il bene della stessa cosa, la Juventus. E questa è la cosa più importante. Anzi, è l’unica che conta. I giornalisti: rispetto per chi fa bene un lavoro importante per la gente, indifferenza per chi fa il furbo. I tifosi: un legame d’amore profondo e infinito, la più grande vittoria della mia carriera».

INIZIO E FINE – Infine, Del Piero ha parlato della firma del suo primo contratto con la Juventus con Boniperti e dell’ultimo giorno in bianconero, cioè quello della meravigliosa festa dello Juventus Stadium, coincisa con la vittoria dello scudetto: «Sono emozioni diverse. Quella firma è stata l’inizio di tutto. Mi fa quasi paura pensare a quanto ha cambiato la mia vita quel momento magico, quando ho realizzato – di fatto – il mio grande sogno. Ma nulla, davvero nulla, ora e per sempre, è paragonabile a quello che è successo quel giorno allo Juventus Stadium. Lì c’è tutto, e per quanto possa cercare di spiegarlo a parole per i prossimi 40 anni, non riuscirei a trovare quelle giuste. E’ tutto nel mio cuore e lì resterà per il resto della mia vita». 

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