Del Piero chiama la Juventus: «Il ricordo è sempre forte» - Calcio News 24
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Del Piero chiama la Juventus: «Il ricordo è sempre forte»

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L’ex capitano della Juventus: «Tornerò prima o poi»

DEL PIERO JUVENTUS INDIAN SUPER LEAGUE – Intervistato dai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport, Alessandro Del Piero, ex capitano e tutt’ora simbolo della Juventus nel mondo, ha parlato della sempre meno presenza di numeri dieci, intesi come giocatori di talento, nel campionato italiano: «Ho cominciato con un calcio diverso rispetto a quello che ho vissuto, ci sono state tre epoche. Ho vissuto la fine di una e l’inizio di un’altra, adesso ce n’è un’altra ancora. Il numero 10 rimane come uomo simbolo, come giocatore di fantasia e capace di fare qualcosa che gli altri non sono capaci di fare, anche se oggi magari quel giocatore ha altri numeri».

EMOZIONI – Nessun rimpianto per l’addio alla Juventus e, in particolare, per le esperienze in Australia e in India: «Quello che ho vissuto alla Juventus è incredibilmente grande e unico, non potrò mai dimenticarlo. In Australia, però, ho fatto un’altra esperienza, ho capito come si vive il calcio all’estero anche in virtù di quello che è il calcio per noi in Italia».

CRESCITA – Nonostante le difficoltà riscontrate dal suo Delhi Dynamos, Del Piero fa un bilancio più che positivo della sua nuova esperienza: «In India esiste un campionato importante. La Indian Super League, promossa da sponsor importanti e sponsorizzata da personaggi che fanno parte del mondo do Hollywood, hanno realizzato un prodotto che possa essere penetrante. È la quinta lega più vista al mondo e c’è la voglia che questo esperimento di tre mesi possa diventare un campionato più selettivo nei prossimi anni. C’è l’obiettivo e il sogno di poter ospitare i Mondiali di calcio nei prossimi anni».

LEGAME FORTE – Il richiamo della Juventus e dei tifosi bianconeri è sempre forte. Ma Alex, per il momento, preferisce glissare: «In cuor mio mi manca l’Italia, sì. C’è la mia casa e la mia famiglia: sono solo due anni che vivo all’estero, la mia vita è sempre stata in Italia. Ma mi auguro che queste esperienze mi garantiscano di capire cosa significa giocare all’estero. Prima o poi tornerò in Italia, ma non so in che ruolo. Il mio legame non cambierà mai con la Juventus, è talmente forte che non può essere altrimenti. Ho ricordi incredibili e, al di là di una possibile collaborazione futura, io sarà sempre legato a quei colori».

FUTURO – Dopo la stagione in India – che durerà tre mesi – per l’ex capitano della Vecchia Signora ci sarà il ritorno in Italia: «Il ricordo della Juve è sempre presente e vivo, quando sarà il momento si valuterà il tutto. Oggi voglio restare concentrato su questa esperienza, poi ci sarà anche il ruolo di padre da far combaciare. Tornerò a fare il papà, visto che la famiglia è in Italia adesso».

TALENTO SENZA ETÀ – Il pareggio di ieri con la Croazia ha confermato l’involuzione del calcio italiano, tutt’altro che positivo: «Il momento non è semplice per la nazionale, gli ultimi due Mondiali non sono andati per nulla bene. Le altre nazioni sono cresciute, c’è più difficoltà nella competizione ma l’Italia ha talenti di grandissimo spessore. La speranza è che diventino campioni in un breve lasso di tempo. I vecchietti – e mi vien da ridere a chiamarli così, visto che io son più vecchio di loro – sono sempre forti, perché il talento non ha età».

EMOZIONE – In oltri vent’anni di carriera, Del Piero ha attraversato moltissimi momenti positivi. Ma scegliere i più positivi è impossibile: «Ho vissuto emozioni uniche, bellissime, impossibili da privilegiare l’una rispetto all’altra. Penso alla Coppa Intercontinentale, nel ’96, al Mondiale del 2006 o alla standing ovation dello Juventus Stadium. Il primo Scudetto è sicuramente indimenticabile, poi ho fatto parte di una squadra che è andata in Serie B».

IL PRESENTE – Quanto al presente, la Juve continua a vincere e l’Inter ha richiamato Mancini: «La Juve di Allegri ha la possibilità di fare bene, sia in campo europeo che italiano. L’Inter? Mancini, conoscendo bene l’ambiente, ha la possibilità di far bene sin da subito. Conosce la mentalità italiana, è diventato un allenatore migliore. Però poi la situazione va conosciuta nello specifico».

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