2020
De Siervo: «25% di pubblico allo stadio? Si può e si deve fare di più. Rischio collasso»
Luigi De Siervo, amministratore delegato lega Serie A, ha parlato ai microfoni di Radio 1 nel corso della trasmissione Radio Anch’io Sport
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha parlato ai microfoni di Radio 1. Queste le sue parole riportate da Itasportpress.it.
25% DI SPETTATORI – «Il Cts ha detto no al 25% del pubblico allo stadio? Io credo che si voglia andare tutti sulla stessa onda. Possiamo anche iniziare da meno del 25% e piano piano salire. Dobbiamo farlo. Il calcio non deve essere privilegiato ma neppure danneggiato rispetto alle altre attività del Paese. Sono stato a vedere la Supercoppa Europea e c’erano 16000 persone. Loro hanno usato protocolli meno severi ma sono riusciti a controllare tutto molto bene. Penso che lo stesso possa accadere da noi in Italia. Il 25% non deve essere un obbligo subito e a seconda della curva della pandemia si deve iniziare a pensare ad aumentare i 1000 tifosi».
CALCIO COME INDUSTRIA – «Il calcio è un’industria per tutto il Paese. Non solo la Serie A ma i danni della pandemia si riflettono anche sul calcio delle serie minori. L’impatto del coronavirus è stato devastante. La Serie A ottiene 1 miliardo e 400 milioni circa di guadagni ma le spese sono praticamente le stesse. Ecco, con la pandemia tutto questo è diventato pesante perché senza sponsor e introiti da botteghino il sistema rischia il collasso».
DIRITTI TELEVISIVI – «La situazione è complessa, abbiamo un interlocutore forte come Sky e poi Dazn che ha fatto un investimento importante, ma credo che avremo sorprese positive nonostante il fatto che oggi non esista una concorrenza forte come quando c’era Mediaset. Stiamo peraltro destando interesse in operatori come Amazon e Netflix: vogliamo che il calcio possa essere il prodotto con cui le aziende cercano di portare nelle nostre case la proposta di contenuto più ricca».