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De Sanctis: «La Salernitana vuole Bonazzoli, lui forse non vuole la Salernitana»

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De Sanctis: «La Salernitana vuole Bonazzoli, lui forse non vuole la Salernitana». Parla il ds dei granata

Morgan De Sanctis, direttore sportivo della Salernitana, ha parlato in conferenza stampa.

SITUAZIONE ROSA – «E’ evidente che puntiamo tutti al rafforzamento della rosa. Fino a ieri ho potuto fare dei sondaggi a titolo personale, sono ufficialmente il direttore sportivo da 24 ore. Stiamo immaginando alcuni profili che possono migliorare l’organico, c’è bisogno di un po’ di tempo affinché si capisca cosa la Salernitana vuole fare. Sono consapevole che di tempo non ce ne sarà molto, la prima partita di coppa Italia è tra poco più di un mese e poi avremo immediatamente quattro gare impegnative in campionato. Vogliamo chiudere le varie operazioni imbastite nel più breve tempo possibile, senza però farci prendere dalla fretta che, come si dice, è cattiva consigliera. Mi aspetto che il calciatore in trattativa con noi capisca che la Salernitana può offrire veramente tanto».

BRERETON DIAZ E BONAZZOLI – «Nel primo caso posso dire che è un giocatore che ci piace, ma fa parte di un mercato come quello inglese che è difficilmente attaccabile. Questo tipo di calciatore ha bisogno di tempo per capire quanto sia importante il progetto della Salernitana, a mio avviso è la piazza giusta per farlo crescere. Ci vorrà pazienza, noi aspettiamo. L’eventuale arrivo di Diaz non escluderebbe quello di Botheim. Sappiamo perfettamente che tipo di gioco farà il nostro allenatore e che caratteristiche servono, ci stiamo muovendo di conseguenza. Non c’è scelta che prescinda dall’ok del mister. Quanto a Bonazzoli, abbiamo deciso di non riscattare nessuno. In quel momento lì non ero nel pieno delle mie funzioni, ma la società si è mossa in modo logico rispetto alle condizioni che erano state concordate nei mesi precedenti. E’ stato un modus operandi intelligente. Da ieri sto pensando fortemente di riportarlo a Salerno, ma percepisco più voglia da parte della Salernitana che dell’atleta».

JOAO PEDRO E PINAMONTI – «Dobbiamo rinforzare il reparto offensivo, su questo non c’è dubbio. Qualcuno ha chiuso definitivamente la porta, con altri ci sono ragionamenti in corso. Nei miei sondaggi personali fatti fino al 30 giugno ci sono state tante cose che ho rispettato, perchè quando punti un profilo di alto livello devi rispettare storia, ambizioni e una idea che c’è esternamente della Salernitana. In alcuni casi, però, ci sono rimasto male. Mi ha dato più fastidio quando le polemiche vengono fatte da chi ha vissuto la Salernitana. Faccio una riflessione su me stesso. Da giocatore ho fatto una carriera molto importante, in piazze in cui era un piacere scendere in campo. Non dare valore all’aspetto morale ed emotivo di una città del genere mi fa arrabbiare, diventa una questione personale. Io ho rinunciato a tanto, anche quando non avevo nulla. Se un atleta,o chi gli sta intorno, non capisce questa cosa sono pronto a voltare immediatamente pagina. Ed è un discorso pienamente condiviso dalla proprietà, dall’area tecnica e dal gruppo. Mi irrigidisco molto quando fai parte della Salernitana, vivi certe emozioni e poi assumi determinati atteggiamenti»

SOGNI – «Quando il presidente si espone in maniera così chiara, parlando di sogno e non di obiettivo, da parte mia c’è anche un sussulto d’entusiasmo. In questo caso non c’è condivisione, ma approvazione da parte del proprietario. Ma io ho delle responsabilità e posso dire senza problemi che non parlo con Mertens e Cavani. Lasciamo sullo sfondo l’idea del nostro presidente che, magari, potrà fare un regalo alla direzione sportiva e all’allenatore. Ma se poi non arriva Cavani e prendiamo Botheim non si dica che il nostro mercato è una “chiavica”. Milik è stato proposto».

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