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De Sanctis: «Aveva fatto 16 gol, ma ho sbagliato a non cedere Dia. La Salernitana si salverà»

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Morgan De Sanctis, direttore sportivo della Salernitana, ha così parlato a 360 gradi della situazione in casa granata

La Salernitana è ultima in classifica, ha 8 punti, ha già cambiato l’allenatore passando da Paulo Sousa a Filippo Inzaghi. Al Corriere dello Sport il direttore sportivo Morgan De Sanctis ha analizzato la situazione in casa granata.

SALVEZZA POSSIBILE – «Perché ha un organico per nulla inferiore alle quattro-cinque squadre che con noi si giocheranno la salvezza».

L’INCONTRO DI PAULO SOUSA CON DE LAURENTIIS – «Era tutto lecito ma, come ha sostenuto il presidente Iervolino, in quel momento il rapporto con Sousa è diventato un amore viziato e ha prodotto scompensi. Pensai che si potesse ricostruire una storia, eravamo sempre quelli che con lui subivano solo 1,25 gol a partita, ne segnavamo 1,43, ottenevamo 21 punti in 16 gare. Ma quel meccanismo virtuoso era saltato: la conferma sta nei tre punti in otto gare tutto sommato agevoli, negli infortuni e nelle conferenze stampa avvelenate che hanno reso complicata anche la gestione ambientale».

LA MANCATA CESSIONE DI DIA UN ERRORE «Ora pare di sì, anzi le dirò, ci sta anche che qualcuno aggiunga: perché acquistarlo? Ma è stato il nostro centravanti principe, sedici gol alle spalle di Osimhen e Lautaro Martinez. Poi all’ultimo giorno di mercato, quando pur non volendo non avremmo potuto far nulla per sostituirlo, spunta un’offerta irricevibile ed offensiva dall’Inghilterra per averlo in prestito: cosa avrebbero di noi, o anche solo di me, se avessi compiuto quell’operazione?».

IERVOLINO – «Come potrebbe mai essere soddisfatto un manager dinnanzi a questi risultati? Ma io ho sempre avvertito la fiducia, dentro confronti che sono stati quotidiani. Non ricordo un giorno in cui non ci siamo sentiti. Mi tengo caro questo rapporto con un manager moderno che trasmette concetti utili pure in futuro. Lui come me sa che possiamo farcela. Però, e lo sappiano i ragazzi, soprattutto quelli che riteniamo i nostri leader, non abbiamo più tempo: non siamo ancora quelli dei 42 punti».

MERCATO DI GENNAIO – «La proprietà è solida ma bisogna fare calcio sostenibile. Al 30 giugno il bilancio si chiuderà in passivo e questa non può essere la condizione per vivere il futuro. Iervolino è imprenditore illuminato, dà un senso agli investimenti e, lo dice la Salernitana stessa, quella che due anni fa lui ha acquistato e rapidamente ribaltato, non si tira indietro. E noi con questa squadra possiamo farcela: non cambierei i miei calciatori con quelli degli altri».

INZAGHI – «Pippo ha portato il proprio vissuto per fronteggiare una situazione surreale: tre punti dopo otto giornate assolutamente vantaggiose. Il suo lavoro comincia a prendere forma ma va aiutato: lo devono fare i ragazzi, assorbendo la sua energia, e deve contribuire la gente, che è fantastica e non intende arrendersi come noi».

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