2017

De Rossi cuore giallorosso: «Mi cercò una big italiana, non volli tradire la Roma»

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Daniele De Rossi traccia un quadro della sua esperienza alla Roma e pensa anche al futuro: le ultime notizie e le dichiarazioni rilasciate a Walter Veltroni

Walter Veltroni ha definito Daniele De Rossi come uno dei saggi del calcio italiano. Il capitano della Roma ringrazia ma guarda avanti, è romano e romanista e sa che il suo popolo ha bisogno di lui per pensare in grande. Però a Roma è difficile vincere qualcosa, lo dicono i numeri. Stando al centrocampista ci sono società più potenti a livello economico, la Juventus poi è cresciuta notevolmente e vincere la aiuta a vincere, ma la Roma cercherà di non mollare la presa e di passarle davanti. L’aspetto ambientale romano conta? DDR ci crede poco: «Non penso sia determinante, in campo vanno i giocatori e non le radio. Certo, hanno fatto un danno perché adesso i romanisti sono più divisi di un tempo, ma si può vincere anche con un ambiente così, non cerco scuse». Uno dei temi più importanti è il futuro di Daniele De Rossi, il numero sedici ha di fronte a sé molte strade e ripensa agli ultimi giorni da calciatore dell’amico e compagno Francesco Totti. Si sente combattuto ma sa che non vorrebbe vivere la stessa angoscia di Totti, racconta di non averlo visto affatto felice e di essergli stato vicino.

Il futuro (e il passato) di Daniele De Rossi

De Rossi vorrebbe sentirsi libero di fare programmi a lungo termine, come è successo qualche tempo fa: «Ho sempre pensato che mi piacerebbe chiudere a Roma e vivere una giornata come quella di Totti, ma ho anche sentito il bisogno di un’esperienza altrove. 16 anni a Roma sono 32 altrove. Penso che un’esperienza fuori dovrò viverla. L’anno scorso avevo pensato di smettere, mi ha pure contattato una big italiana, ma non me la sentivo di tradire la Roma». Probabilmente se si fosse fatto avanti un club europeo o americano non parleremo di De Rossi alla Roma, ma per fortuna dei tifosi giallorossi così non è stato. Adesso c’è una stagione da affrontare con Di Francesco in panchina, il nuovo tecnico è stato prima compagno e poi team manager di DDR, che adesso lo difende. Dice che è stato attaccato senza motivo nelle prime giornate e mai a ragione. Vuole che tutti facciano lavorare con serenità Di Francesco e, a Il Corriere dello Sport, chiede ai media più equilibrio nei giudizi. Infine continua a guardare avanti e prova a tracciare un quadro della sua esperienza romanista, tra i momenti indelebili e quelli da dimenticare. «Abbiamo vinto poco a Roma ma sono stati momenti intensi, è bello guardarsi alle spalle e ricordare i tragitti. Il ricordo più brutto è Roma-Sampdoria, se la rigiochiamo mille volte la vinciamo mille volte. E poi il Mondiale, esperienza meravigliosa» conclude De Rossi.

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