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De Ligt: «In Italia ogni partita è una guerra. Ronaldo, Chiellini e Buffon leader della Juve»
De Ligt ha rilasciato una nuova intervista al quotidiano olandese Trouw. Dai vaccini alla Juve: le sue parole
Matthijs de Ligt torna a parlare dall’Olanda. Dalle sue parole sul vaccino alla Nazionale, fino alla Juve e la Serie A. Ecco le sue dichiarazioni al quotidiano olandese Trouw.
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INFORTUNIO SPALLA – «Alla fine ne sono uscito più forte, penso, mentalmente e fisicamente. L’ho notato alla Juventus nelle ultime settimane. Mi sento forte, in forma ed esplosivo e personalmente ho giocato partite abbastanza buone».
CAMBIAMENTO – «All’Ajax era tutto più frivolo. In Eredivisie abbiamo avuto regolari cavalcate senza avversari, sicuramente nell’ultimo anno. In Italia ogni partita è una guerra. Uscirai ammaccato da tutti i calci. È davvero sopravvivenza. Sono diventato molto più duro. Ora il mio atteggiamento è: tu ed io duelliamo, vinco o perdo, ma tu non passi».
MANCANZA VAN DIJK – «Abbiamo bisogno di più leader e li abbiamo: Wijnaldum, Memphis Depay, Daley Blind. La cosa divertente è che anche le altre persone mi vedono come un leader, mentre questo è il comportamento più normale per me. No, non credo che la leadership abbia a che fare con l’età. I giovani possono essere leader, mentre gli anziani con esperienza non sono automaticamente leader. Deve essere in te».
LEADER ALLA JUVE – «Penso che i leader diano sempre il buon esempio. Ci sono giocatori che parlano molto, ma si tratta di comportamento. Dusan Tadic può spesso dire ai giovani giocatori dell’Ajax che dovrebbero fare più allenamento per la forza, ma solo quando un giovane giocatore vede Tadic farlo lui stesso inizierà a pensarci e inizierà anche a partecipare. Virgil ha quel comportamento esemplare, alla Juventus è Chiellini. E Ronaldo, soprattutto per la sua spinta a voler sempre vincere. E Buffon, per come vive lo sport. È sempre allegro, ma quando necessario è molto brillante. Questo fa una grande impressione. Lo è: devi sentire esattamente quando è necessario. Se urli sempre, il resto penserà subito: lascia stare».