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Buon compleanno a… Luigi De Canio
Oggi è il compleanno di Luigi De Canio, da dieci anni non siede più su una panchina: la sua storia da allenatore
Oggi Luigi De Canio compie 66 anni. In questo decennio non ha più allenato, ma da raffinato competente di calcio non di rado gli viene richiesto un parere su quanto accade in Italia. E, tanto per fare un esempio, sembrerebbe avere visto giusto quando all’inizio di questa stagione ha proposto questa lettura sulla griglia del campionato: «Penso che tra le rivali del Napoli possa esserci l’Inter, che negli ultimi anni è stata la squadra più completa e forte per organico. Poi il Napoli è stato più bravo mentre i nerazzurri non hanno centrato gli obiettivi per cui era stata costruita la squadra. Come antagonista del Napoli immagino che la più accreditata sia lei, ma bisognerà vedere anche cosa accadrà alla Juventus». Oppure come quando nello scorso torneo, in tempi non sospetti, ha detto che non c’era da guardare troppo alla scaramanzia, il titolo sarebbe andato a chi effettivamente l’ha stravinto.
De Canio ha fatto un percorso circolare nella sua carriera. Ha iniziato in Serie C a Savoia, per poi tornarci ben 25 anni dopo con la Ternana. E l’esperienza più significativa fatta in Serie A, tra le tante (Reggina, Siena, Genoa, Lecce e Catania) è stata l’Udinese, con la quale ha debuttato nel massimo torneo all’inizio del nuovo millennio, per poi chiudere con 9 gare nel 2016, chiamato da un club che ha pensato a lui per salvarsi, ma ha decisi di non offrirgli un’altra chance nonostante l’ottenimento dell’obiettivo. Proprio quella piccola ma significativa esperienza è tra le più interessanti della sua vita, contiene tanti momenti significativi di come sia difficile e contemporaneamente stimolante la vita di un tecnico di provincia.
Gigi arriva per sostituire nel finale di torneo Stefano Colantuono. Quando si presenta in conferenza stampa, lui – dall’eloquio generalmente pacato – appare raggiante, anche se conscio della problematicità della situazione: «Non c’è dubbio che sia una situazione difficile, ma ho l’entusiasmo e la voglia per fare bene. Nelle mie precedenti esperienze gli attaccanti hanno sempre fatto tanti goal. Lavorerò in questa direzione, e riguardo ai giovani sono interessato soprattutto a capire le loro motivazioni. La società non mi ha fatto richieste specifiche. L’obiettivo è salvare la squadra nel miglior modo possibile». Primo serio problema: la gestione di Di Natale. Ci sono passati in tanti: Spalletti ci potrebbe scrivere un libro su Totti, Conte un tweet su Del Piero. Se hai da convivere con il campione più rappresentativo della storia del club, non è propriamente una situazione semplice. A La Gazzetta dello Sport il mister racconta: «Negli anni Antonio è stato protagonista, ora lo è meno. Deve solo lavorare e sentirsi parte integrante della squadra come gli ho chiesto. Può essere importante come uomo spogliatoio». Il clima non è dei più idilliaci, tanto che si organizzano pranzi per la pace tra i due. Spesso, l’uno e l’altro non nascondono il disagio reciproco e questo pesa un po’.
Ma la salvezza arriva. Anche grazie a una gara capolavoro contro il Napoli di Sarri, una vittoria pesante per i friulani e ancor più per i partenopei, che di fatto danno l’addio in quel giorno alle speranze tricolori. In quel giorno il tecnico riceve i giusti riconoscimenti, a partire da quello di Cristiano Giaretta, direttore sportivo dell’Udinese, che ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli afferma convintamente che «De Canio è stato bravo sopratutto nell’alleggerire i giocatori sin da subito, si è avuta la netta sensazione che fosse bravissimo ad alleggerire le teste: io ho sempre ritenuto il valore di questa squadra all’altezza almeno del decimo posto».’il patron Gianpaolo Pozzo, a Udinese Tv, va ben oltre: «Sono sempre stato dell’idea che avevamo delle potenzialità superiori rispetto a quelle che stavamo esprimendo. Il mister è stato bravo, ha messo ordine e fatto pulizia. Credo che adesso faremo un buon finale di stagione. Non ho mai capito perchè De Canio non ha avuto la carriera che avrebbe meritato. In passato ha fatto bene e ha ottenuto grandi risultati». In aggiunta, c’è anche la stima dei giocatori, come Felipe: «De Canio ha portato tranquillità, volontà di ascoltare e capire i giocatori meno esperti, questo è stato importante. Serviva la sua calma nel momento più difficile che abbiamo vissuto». La logica conseguenza, pertanto, dovrebbe essere una e solo una: «Penso che sarà confermato. Ha fatto le scelte giuste, quindi perché no?…». E invece è no: l’allenatore dell’Udinese 2016-17 sarà Giuseppe Iachini.