2014

Da quella vertebra rotta è un Neymar da sballo

Pubblicato

su

Altro che carriera a rischio: è un Neymar da impazzire, numeri spaventosi per il brasiliano del Barcellona

NEYMAR BRASILE BARCELLONA – Che il calcio non segua sempre traiettorie lineari è oramai un dato assodato: prevederne le dinamiche risulta alle volte impossibile. Ricordate quel vicino ma lontano 4 luglio? Calcisticamente parlando eravamo tutti proprio nella patria di Neymar: Brasile 2014, quarti di finale con la Colombia, l’oramai indimenticabile fallo di Zuniga e terza vertebra lombare rotta dalla ginocchiata del colombiano.

ADDIO MONDIALE MA NEYMAR E’ GIA’ STORIA – Il resto è storia altrettanto nota: il fenomeno brasiliano costretto ad abbandonare i suoi sul più bello nel tanto atteso Mondiale casalingo, le sette storiche sberle inflitte dalla Germania e tutto un Paese in lacrime. Ma attenzione: ricordate cosa si narrava allora sull’infortunio occorso a Neymar? Dalle più ottimistiche previsioni di un lento e complesso recupero ai catastrofismi di una carriera in pericolo. Di mesi però, da quel 4 luglio, ne sono passati poco più di tre e noi un Neymar così non l’avevamo mai visto: nulla da obiettare sulle doti di un fuoriclasse cristallino, ma di questo peso e presenza non c’era traccia. Il poker inflitto al Giappone spedisce direttamente il fenomeno di Mogi das Cruzes (classe 1992) nella storia della meravigliosa nazionale brasiliana. Neymar, a soli 22 anni, è già il quinto realizzatore di tutti i tempi: 40 reti in 58 gare ufficiali, l’attaccante viaggia alla media di 0.69 gol a partita. Davanti a lui – per capire di cosa stiamo parlando – i soli Pelè (77), Ronaldo (62), Romario (55) e Zico (52). Va da sé come questo strepitoso ragazzino di ventidue anni abbia il tempo per superarli tutti e diventare leggenda. Pazzesco.

E CON IL BARCELLONA… – Dopo una stagione di ambientamento, in cui a dire il vero in quel di Barcellona l’ha fatta da padrone l’inadeguatezza del Tata Martino (lì dove il brasiliano, utilizzato male ed a sprazzi, ha comunque siglato 15 reti stagionali), ecco l’esplosione: Neymar in Liga ha più gol che presenze e viaggia alla folle media di una rete ogni 48 minuti (7 reti realizzate in 342 minuti). Si intende alla perfezione con Leo Messi  – altro che incompatibilità – con i due che si cercano e trovano invertendo spesso i ruoli di assist-man e finalizzatore: l’ovvia conseguenza è un Barcellona in vetta solitaria nella classifica della Liga a 19 punti in sette gare. Una manifesta superiorità tecnica che se canalizzata come ora sta avvenendo non ha rivali: è questa la grande e, considerando gli avversari madrileni, tutt’altro che agevole sfida di Luis Enrique.

FUTURONeymar ha già segnato anche in Champions League nell’unica battuta d’arresto stagionale del suo Barcellona in casa del Paris Saint Germain: i blaugrana in questa stagione sono assolutamente intenzionati a riscattare il fallimento di un anno fa, lì dove il sorprendente Atletico Madrid di Simeone beffò i catalani sia in territorio nazionale – proprio all’ultima giornata nello scenario del Camp Nou – che sul palcoscenico europeo ai quarti di finale di Champions. Il miglior giocatore brasiliano sommato al miglior argentino nonché migliore al mondo (Leo Messi) ed al miglior spagnolo nonché esponente d’elite dell’intere Europa calcistica (Andrès Iniesta) troveranno un ulteriore sfogo nel miglior calciatore uruguaiano (la Scarpa d’oro 2014 Luis Suarez, che dominanza blaugrana in Sudamerica!). Il cocktail, se ben mescolato, è potenzialmente esplosivo: per rintracciare nel tempo una squadra dotata di questa tecnica di base l’unico reale riferimento è dato dai Galacticos, il Real Madrid di Ronaldo, Zidane, Raul, Beckham e Figo. Non resta che goderci lo spettacolo. E questo Neymar che studia da Pallone d’oro.

Exit mobile version