2015
Da Del Piero a Tevez: Juve – Monaco, i precedenti sorridono ad Allegri
Difesa rocciosa e ripartenze micidiali: Jardim ha costruito un piccolo gioiello
Una settimana quasi perfetta. Chiuso il discorso Scudetto – a undici giornate dal termine, la Roma è scivolata addirittura a quattordici punti di distacco -, la Juventus è volata ai quarti di finale in Champions League. Vincendo e convincendo, sul campo del Borussia Dortmund: uno straordinario Tevez ha guidato la Vecchia Signora, tornata a indossare, con Barzagli in campo, la veste delle ultime stagioni, il 3-5-2 tanto caro ad Antonio Conte. E, scaramanzia a parte, il sorteggio ha regalato ai bianconeri un’opportunità storica: centrare la qualificazione alla semifinale, che manca addirittura dalla stagione 2002/03. Di fronte ci sarà il Monaco, una delle sorprese di questa edizione: Berbatov e compagni, superato il proprio girone da capolista, hanno eliminato l’Arsenal dell’ex Wenger.
SOLIDITA’ DIFENSIVA – In pochi – pochissimi – avrebbero scommesso sui monegaschi ai quarti di finale. Ceduti James Rodriguez e Radamel Falcao, di fatto il Monaco non s’è rinforzato per restare competitivo ad altissimi livelli. Il colpo più importante, però, l’ha messo a segno al termine della scorsa stagione, assicurandosi Leonardo Jardim. Il tecnico portoghese ha saputo costruire, in questi mesi, una squadra solida e molto ben organizzata, con la difesa molto spesso trasformata in un vero e proprio fortino. Non è un caso se, numeri alla mano, i biancorossi siano la miglior difesa in Ligue 1 – 20 gol subiti in 28 partite – e anche in Champions League – quattro in otto partite, di cui tre subiti nelle ultime due -. Un primato condiviso con Real e Atletico Madrid, non due squadre qualunque. Organizzazione prima di tutto e oltre al singolo: Jardim non ha battuto ciglio nemmeno a gennaio, quando il giocatore più talentuoso, Lucas Ocampos, è stato ceduto al Marsiglia.
ROSA LIMITATA – Abdennour al centro della difesa, Toulalan in cabina di regia, Moutinho alle spalle di Berbatov. Questa, grosso modo, l’ossatura della squadra francese, in corsa anche per il titolo in campionato: il Psg dista solo otto punti e il Monaco deve anche recuperare una partita. Detto della solidità del pacchetto arretrato, è doveroso però sottolineare i limiti di una squadra tutto sommato abbordabile. Di buoni giocatori ce ne sono molti, anche giovani: Kondogbia – ammirato da Nedved, per sua stessa ammissione – e Carrasco su tutti. Ma, al di là dell’undici titolare, a Jardim mancano delle vere alternative: dietro ad Abdennour e Carvalho ci sono nomi tutt’altro che altisonanti. Da Wallace a Raggi, ex conoscenza, tra le altre, di Empoli, Sampdoria e Bologna. Discorso simile per centrocampo e attacco, con Lacina Traorè sempre più in difficoltà: sin qui, per l’ivoriano, un gol in otto presenze.
L’ESPERIENZA – Il simbolo non può che essere Dimitar Berbatov, protagonista in passato di un flirt parecchio spinto con la Vecchia Signora. Tra i bianconeri e la Fiorentina, però, alla fine il bulgaro scelse il Fulham. A diversi anni di distanza, Berbatov rappresenta sempre la minaccia numero uno per ogni difesa. Perché, oltre alle qualità di cui dispone, ha iniziato a giocare d’esperienza, a 34 anni suonati. Difesa solida e ripartenze micidiali: il Monaco è una delle squadre più pericolose in trasferta. Soprattutto se la prima partita, quella d’andata, si giocherà allo Juventus Stadium.
PRECEDENTI – Monaco-Juventus è il ‘remake’ della semifinale di Champions League del 1997/1998. La Juventus targata Lippi riuscì a passare il turno contro la squadra di Barthez, Sagnol e i giovanissimi Henry e Trezeguet. A Torino finì 4-1, con la tripletta di Del Piero e un gol di Zidane. Nel Principato la rimonta dei monegaschi si fermò sul 3-2: per i bianconeri segnarono Amoruso e, ancora, Del Piero. Da Del Piero a Tevez: a distanza di oltre vent’anni, la magia del numero 10 della Juve non è ancora svanita. Chiedere al Borussia Dortmund, in caso di dubbio.
MIGLIOR FORMAZIONE – MONACO (4-3-3): Subasic; Fabinho, Abdennour, Wallace, Kurzawa; Moutinho, Toulalan, Kondogbia; Dirar, Berbatov, Carrasco. Allenatore: Jardim.