Roberto D'Aversa: «Dalla testata di Lecce sono rinato grazie a mia moglie. I giovani forti ci sono, ma è difficile farli giocare. Il più grande di tutti è Conte per questo motivo»
Connect with us

Empoli News

Roberto D’Aversa: «Dalla testata di Lecce sono rinato grazie a mia moglie. I giovani forti ci sono, ma è difficile farli giocare. Il più grande di tutti è Conte per questo motivo»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

D'Aversa

Le parole di Roberto D’Aversa, tecnico dell’Empoli, che torna a parlare della testata a Henry quando era sulla panchina del Lecce

Una confessione a cuore aperto, nella quale il calcio si mischia alla vita: l’intervista di Roberto D’Aversa, mister di un Empoli che sta facendo bene, è il racconto appassionato di un allenatore che è stato capace di uscire da un grave errore, la testata dell’anno scorso a Henry che portò all’esonero immediato.

GIOVANI – «Ci sono tanti giovani forti. Solo da noi Fazzini, Viti, Colombo, Esposito, Pellegri. Ma farli giocare è sempre difficile. A noi allenatori vengono chiesti punti e questo ci spaventa».

LA TESTATA A LECCE – «Quando sono rientrato a casa, Claudia, mia moglie, mi ha guardato: “Ma cosa hai fatto?”. Poi subito dopo: “Ormai è successo, rialzati e vai avanti”. Sono stato molto fortunato a incontrarla. Passo poco tempo in famiglia, l’artefice della buona educazione dei miei figli è lei. Li porta a scuola, li accompagna a fare sport. Forse non glielo ho detto abbastanza, ma lei sa l’importanza che ha nella mia vita e nella loro. Gliene sarò per sempre grato»

RIMPIANGE IL POCO TEMPO CON I FIGLI – «Sì, quello non si può comprare. Però il buon padre di famiglia, oltre a essere vicino, deve essere d’esempio. Vedono papà e mamma dedicarsi anima e corpo al lavoro, è anche una dimostrazione di responsabilità nei loro confronti».

I SUOI GENITORI – «Emigrarono in Germania, poi il ritorno in Italia, a Pescara, quando avevo tre anni. Facevano i commercianti ambulanti, si svegliavano ogni giorno alle 3 di notte, montavano il banco e poi tornavano nel pomeriggio. Non si sono mai concessi una vacanza, una cena al ristorante. Tutto per dare solidità a me e ai miei fratelli, gliene sarò per sempre grato. Ma avrei voluto che si godessero di più la vita».

LA VITA É UNA SOLA – «E ti può riservare delle brutte sorprese. Mia mamma è a letto da un anno, quando ero a Lecce è stata colpita da un ictus. Le ha salvato la vita un’infermiera che è intervenuta in tempo. Adesso sta meglio, anche se non ha recuperato la mobilità a una gamba. Per non trascurare il mio lavoro, sono andato a trovarla solo due volte in un anno. É una cosa di cui mi vergogno».

CONTE IN TESTA ALLA CLASSIFICA – «É il migliore a ricostruire, lo dice la sua storia. Lui non vuole partecipare, vuole vincere. Lo può fare, perché ha una squadra forte e non ha le coppe. Non me ne voglia il mio amico Inzaghi, ma faccio il tifo per Antonio».

Empoli News

Shomurodov Empoli, contatti intensi con la Roma per sbaragliare la concorrenza. Ecco le ultime novità

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

shomurodov
Continue Reading

Empoli News

Allenamento Empoli, novità importanti sugli infortuni: quei due giocatori sono ritornati in campo dopo alcuni problemi

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

D'Aversa
Continue Reading