2013
Daccordo con il ct: Mondiale impensabile senza (la follia di) Balotelli
Un progetto avviato nel 2010: la follia sarebbe quella di stravolgerlo
MONDIALE BRASILE 2014 ITALIA PRANDELLI BALOTELLI – Qualificazione già archiviata, è tempo di concludere al meglio il girone eliminatorio per questioni di ranking e di un entusiasmo che non può e non deve calare. Gli elementi per recitare un ruolo da protagonista in terra brasiliana non mancano ed è necessario mantenere la retta via: a partire dalla questione Balotelli.
PRANDELLI FA QUADRATO INTORNO AL SUO CAMPIONE – Il feeling tra i due c’è ed è oramai storia nota: Mario Balotelli trova con la maglia della nazionale quel surplus di motivazioni che alle volte gli sembra mancare e – per un carattere complesso come il suo – che lo può indurre ad incappare nelle solite vicende extracalcistiche. Cesare Prandelli lo ha senza remore messo al centro del progetto calcistico italiano e i risultati ad oggi non gli danno torto: l’exploit del campionato europeo unito ai numeri del centravanti del Milan nel cammino che ci ha consegnato il lasciapassare per Brasile 2014 risultano essere testimonianze evidenti della validità della scelta. L’aspetto ulteriore è quello, sempre considerando un profilo caratteriale che non può essere vissuto nella speranza che si modifichi, di fare quadrato intorno alla sua figura: Balotelli è croce e delizia, un prendere o lasciare che – se prendi, appunto – prendi con tutto il pacchetto.
“IMPENSABILE SENZA BALOTELLI” – Le dichiarazioni del commissario tecnico in merito al prossimo campionato mondiale: Prandelli ha definitivamente chiarito come sia impossibile pensare ad eventuali punizioni legate al discusso codice etico da infliggere ad un interprete di un peso così elevato. Ragionamento sbagliato? Eticamente se ne può ragionare ma, bando alle ciance, quest’Italia non può fare a meno di Mario Balotelli. Tutti professori quando si tratta di sputare sentenze ma alla fine chi deve prendere decisioni repentine e complesse è il commissario tecnico e sarebbe impensabile, appunto, scegliere di fare a meno di un centravanti che per palesi caratteristiche e valori non può avere sostituti.
UN PROGETTO GIA’ AVVIATO DA TEMPO – A maggior ragione poi che tale scelta sia già stata presa ben tre anni fa, quando nel 2010 iniziava l’esperienza di Cesare Prandelli sulla panchina della nazionale azzurra: il tecnico di Orzinuovi fu chiamato a raccogliere le ceneri di una squadra che in terra sudafricana era stata incredibilmente buttata fuori al girone eliminatorio del Mondiale ed incentrò il suo progetto tecnico-tattico proprio sulla valorizzazione totale del nostro talento più esplosivo. Va ribadito: i fatti, che nel calcio si traducono nei risultati, hanno dato ragione all’allenatore e stravolgere un piano in nome degli eccessi caratteriali del personaggio Balotelli – peraltro già ampiamente conosciuti tre anni fa da tutti – sarebbe pura follia. Avanti tutta Italia: con intelligenza, determinazione, equilibrio e… follia. Proprio quella di SuperMario.