2017
Milan, Cutrone svela: «Da piccolo tifavo Juventus, Bonucci me ne dà»
Milan, il giovane Cutrone si racconta. Dalla fede rossonera nata dopo una cotta bambinesca per la Juventus, passando per le botte di Bonucci in allenamento: «Ho sempre voluto quello che sta accadendo»
Per descrivere Patrick Cutrone qualcuno userebbe una sola parola: predestinato. Dai pulcini ai grandi, una trafila con una sola maglia, quella del Milan, fino ad arrivare ai gol, pesantissimi, che di fatto lo hanno incoronato, ad appena 19 anni, come il nuovo titolare dell’attacco rossonera (per il momento, concorrenza permettendo). Niente male davvero per un giocatore che, in estate, pareva destinato al prestito sicuro: su di lui c’era il Crotone e l’allitterazione Cutrone al Crotone aveva già fatto immaginare l’intera trattativa. Poi, qualcosa è cambiato… «La società ha deciso cosa fare, io ho pensato solo ad allenarmi e giocare. Sarei andato senza problemi, ma giocare al Milan è il mio sogno: ho sempre voluto quello che sta capitando ora», ha spiegato la giovane punta milanista ai microfoni de La Repubblica oggi. Concetto analogo a quello ribadito ieri nel corso di una intervista a un altro giornale (leggi anche: Milan, Cutrone: «Questo è il mio sogno»).
A colpire di più, però, è l’umiltà di un ragazzo cresciuto in fretta, ma ancora non del tutto abituato a questo tipo di notorietà: Cutrone si emoziona per gli elogi di un idolo come Filippo Inzaghi, ringrazia chi lo paragona ad Andrea Belotti (il commissario tecnico dell’Under 21 Gigi Di Biagio), ma dice di avere come modello l’ex juventino Alvaro Morata. Ecco, proprio la Juventus, un po’ di anni fa, doveva essere un pensiero ricorrente per Cutrone, che quasi con ingenuità ammette di aver tifato in passato per i bianconeri: «Gioco al Milan da quando avevo sette anni e da quel momento c’è stata solo quella maglia. Prima, giusto una simpatia per la Juve». Il destino però aveva scritto un film diverso. A proposito di juventini, per restare in tema, Cutrone parla anche dell’ex bianconero Leonardo Bonucci, nuovo capitano rossonero e, a quanto pare, mentore severo delle nuove leve come lui: «Eh, qualche botta in allenamento me la dà quando serve», ammette l’attaccante. La ricetta del resto è antica: carota, solo se serve, bastone.