2018

Juve, la lettera di un tifoso: «In Curva obbligati a non incitare la squadra»

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Juventus: in una lettera la pesante accusa di un tifoso bianconeri relativa al clima di terrore ed omertà che si respira in Curva Sud nei confronti dei capi ultras

Una storia da brividi quella raccontata da La Gazzetta dello Sport, per la rubrica Porto Franco del giornalista Franco Arturi, proprio ieri. La storia di un tifoso della Juventus, abbonato in Curva, costretto – a suo dire – a non incitare la squadra del cuore per le regole imposte dai capi ultras bianconeri, da inizio stagione in sciopero contro la società a causa del caro biglietti. In una lettera inviata al giornale il tifoso in questione – rimasto rigorosamente anonimo – si lamenta del clima di terrore ed omertà all’interno di una certa frangia dei supporters juventini: «Nessuno si può azzardare ad esultare o incitare, perché subito uno di questi capetti ti fulmina con lo sguardo e ti intima di smettere, pena conseguenze ben più gravi – scrive il tifoso – . Nell’ultima partita di campionato questo silenzio imposto è stato interrotto a dieci minuti dalla fine per quei cori vergognosi che non meritano di essere associati a noi tifosi perbene».

La lettera continua poi, con uno “j’accuse” piuttosto pesante nei confronti della Curva bianconera e di chi al momento ne detta le regole al suo interno: «È ora di dire basta a questi soprusi, la società deve allontanare questi cinquanta delinquenti, che tengono in ostaggio i veri tifosi della Curva Sud. Paghiamo un abbonamento che sfiora i 600 euro, e vorremo essere liberi di gustare la partita, di poter cantare i cori di incitamento (e non di odio), tutelati da uno steward vicino, e non in un posto dove non esistono leggi se non quella del più forte. Faccio appello a chiunque possa aiutarci: ridateci la libertà di gridare forza Juventus». Un sasso lanciato nello stagno che si unisce però alla cronaca degli ultimi giorni, con la Curva Sud juventina chiusa per un turno a causa dei cori razzisti dei tifosi nei confronti di Kalidou Koulibaly durante il match col Napoli.


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