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Curva Inter, la confessione di un ultras a Giletti: «Controllare la curva significa controllare Milano»
Curva Inter, la confessione di un ultras rimasto anonimo nel programma di Massimo Giletti “Lo Stato delle Cose”
Mentre proseguono le indagini della procura di Milano sulla curva dell’Inter e del Milan, un ultras nerazzurro, rimasto anonimo ha rilasciato delle dichiarazioni al programma Lo Stato delle Cose di Giletti. Di seguito le sue parole.
«La Curva è fatta di persone. Se le persone che governano, gestiscono la Curva, devono rispondere ad altre persone sopra di loro, una struttura dominante, è chiaro che poi sono un organo di controllo per un sacco di situazioni che si sviluppano dentro e fuori la città. Abbiamo visto i concerti, gli artisti, tutti i personaggi che possono essere più influenti nel mondo dei più giovani a salire. E quindi vuol dire avere il controllo totale sulla nostra città, su Milano. Dopo il Covid è cambiato qualcosa, era chiaro. Si è rivisto in Curva Boiocchi, poi è successo quello che è successo. Da lì sono iniziati a transitare delle figure nuove e sono arrivati i personaggi. C’era Bellocco che sicuramente non era uno dei nostri, è arrivato dopo, in quel periodo e da lì si è capito che c’erano dei legami con persone che erano già all’interno della Curva e che stava cambiando qualcosa».