Cuore nerazzurro, tifo e solidarietà - Calcio News 24
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2020

Cuore nerazzurro, tifo e solidarietà

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Il mondo del calcio è spesso visto come un paradiso lontanissimo dalla vita giornaliera e dai problemi quotidiani: eppure, soprattutto in questi giorni caratterizzati da difficoltà e incertezze, si sprecano gli esempi di come a conti fatti questo possa essere considerato più che altro un luogo comune.

È recentissima la notizia della maxi donazione fatta dall’Inter, attraverso una raccolta fondi, a beneficio dell’ospedale Sacco di Milano; ma sono molti altri i nomi legati all’ambiente interista, presente o passato, che si sono dimostrati sensibili alla situazione che si sta vivendo.

La dirigenza stessa della società si è dimostrata particolarmente attenta sotto questo punto di vista, preparando una maglia con un messaggio di incoraggiamento per la popolazione cinese in occasione dell’ultimo derby e inviando aiuti sanitari alla regione che, in quei giorni, sembrava l’unica interessata dal fenomeno. Una sensibilità condivisa anche dal mondo del tifo nerazzurro che ha partecipato con entusiasmo alla recente raccolta fondi, così come la Fondazione Pupi presieduta da Javier Zanetti, storico capitano e attuale dirigente della squadra.

Sembra essere entrato immediatamente in sintonia con l’ambiente anche uno fra gli ultimi arrivati, Romelu Lukaku: il belga è riuscito a fare breccia nel cuore dei tifosi sicuramente grazie alle prestazioni sempre generose e a un’intesa con i compagni che mancava da tempo, ma la sua donazione all’ospedale San Raffale è la prova di come si possa essere esempi da seguire anche fuori dal campo.

Anche Dejan Stankovic, icona prima della Lazio e poi dell’Inter, non si è risparmiato. L’attuale allenatore della Stella Rossa, il cui figlio Filip ha raccolto l’eredità nerazzurra del padre alternandosi fra i pali della primavera e la panchina della prima squadra, ha donato materiale sanitario alle autorità mediche serbe, definendolo un semplice gesto di buona volontà.

Walter Samuel, rimasto nel cuore dei tifosi interisti come uno dei simboli del triplete, è stato ancor prima icona della Roma campione d’Italia nel 2001: il difensore argentino ha aderito con entusiasmo alla raccolta fondi organizzata dalla società capitolina in favore dell’ospedale Spallanzani, dimostrandosi ancora fortemente affezionato all’Italia.

Un altro nome che è rimasto ben impresso nei tifosi interisti è quello di Mario Balotelli, anche se probabilmente più per l’anticonformismo sempre sfoggiato che per particolari partite in maglia nerazzurra: l’ex attaccante della nazionale ha tenuto fede alla sua fama di carattere spigoloso spendendosi senza mezze misure sui social a sostegno della necessità di sospendere ogni attività sportiva, posizione della quale si è dimostrato fin da subito uno dei più accesi sostenitori.

Rieti

Se Lautaro Martinez, protagonista insieme a Lukaku di una stagione decisamente prolifica in termini di realizzazioni, approfitta di Instagram per lanciare appelli ai suoi followers affinché vengano rispettate le disposizioni delle autorità sanitarie, sullo stesso social è un altro ex interista eccellente a rendersi protagonista di una particolare iniziativa di solidarietà.

Marco Materazzi, anche lui fra i protagonisti della storia recente dell’Inter ma, soprattutto, della cavalcata dell’Italia campione del mondo nel 2006, ha deciso di mettere in vendita tramite raccolta fondi proprio la sua maglia azzurra numero 23: le donazioni, come specifica nel post, sono destinate alla Croce Rossa Italiana.

E sempre riguardo il mondiale del 2006 non può non venire in mente il capitano di quella formazione, Fabio Cannavaro: proprio l’ex difensore, in forza all’Inter fra il 2002 e il 2004 e attualmente in Cina in veste di allenatore del Guangzhou Evergrande, ha fatto recapitare una fornitura di materiale medico all’ospedale Cotugno di Napoli.

Tiene fede al suo soprannome un tecnico ben noto all’ambiente nerazzurro, José Mourinho, dimostrandosi Special One anche nei fatti. L’attuale allenatore del Tottenham, che ormai nel Regno Unito è di casa dopo le esperienze con Chelsea e Manchester United, è il protagonista di alcune foto nelle quali, indossando guanti e mascherina, è alle prese con medicinali, cibo e generi di prima necessità. Il tecnico portoghese sta infatti collaborando con alcune associazioni che si occupano delle esigenze della terza età.

Infine, uno dei gesti più emblematici è forse quello di Massimo Moratti, storico presidente della società e fra i più lampanti esempi di presidenti “tifosi”: l’imprenditore, sempre rimasto nel cuore dei tifosi della sua squadra, ha infatti versato in beneficenza alla Regione Lombardia una cifra da destinare al sistema sanitario.

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