2013
Cui prodest?
Chi sta seguendo con estrema attenzione le vicende più calde del calciomercato d’inverno, senza limitarsi a cercare notizie sulle bizze di Sneijder, sul Milan che ricorda a tutti di essere la “squadra dell’amore” richiamando a sè Kakà o sull’estenuante ricerca di un attaccante da parte della Juve, è a conoscenza della situazione che riguarda Stefano Sorrentino, uno che ha dimostrato di avere le idee abbastanza chiare sul suo futuro. Ad una prima analisi dell’argomento in questione, ci si potrebbe chiedere cosa c’entri la storia di Sorrentino con le vicende vissute da Medea, e messe per iscritte dal maestro Seneca.
Il dilemma è presto risolto, anche se qui non ci sono di mezzo, per fortuna, omicidi e storie simili: il portierone di Cava de’ Tirreni è richiesto dal Palermo da un paio d’anni, quando, nell’estate del 2011, il valido Sirigu fu attratto dalle sirene provenienti dalla ricca Parigi e dall’abilità di Leonardo. Già allora, fu impossibile per l’accoppiata composta da Cattani e Sabatini mettere le mani sull’estremo difensore dei gialloblù, tanto che a pochi giorni dall’inizio dell’estate la virata fu fatta in direzione Grecia, da dove arrivò il malcapitato Tzorvas, costretto a lasciare spazio al suo dodicesimo Benussi, a causa delle pressioni della piazza e di una sicurezza fuori dai pali mai mostrata fino in fondo. Si torna a parlare di Sorrentino e di Palermo solo un anno dopo.
Non c’è più Sogliano, al cui posto è nel frattempo arrivato il navigato Perinetti, ma la sostanza non cambia: il Chievo non cede, nonostante Sorrentino appaia lusingato dalla possibilità di approdare in Sicilia e seguire le orme del padre Roberto, che tra il 1979 e il 1984 difese i pali del Catania. Per la porta rosanero, dunque, spazio al giovane albanese Ujkani, numero uno della formazione arrivata ultima nel precedente campionato di Serie A e dunque accolto tra pochi consensi e parecchia perplessità. E ora che il Palermo è penultimo e non ha avuto nei suoi portieri quella sicurezza e quella continuità di rendimento, elementi fondamentali per dare fiducia e ottimismo per il futuro, l’acquisto di un portiere sembra essere diventato prioritario. ma il problema è sempre quello: il Chievo non cede, o comunque intende farlo a determinate condizioni.
Primo tentativo: un milione cash più Ujkani; esito negativo.
Secondo tentativo: tre milioni cash; esito negativo.
Terzo tentativo: tre milioni più il prestito del giovane Sanseverino; esito negativo.
Il tutto mentre Sorrentino ha già trovato da tempo l’accordo con il Palermo, manifestando tutta la propria voglia di colorare il proprio finale di carriera di rosanero, al punto da rifiutarsi di presenziare alle ultime quattro sedute di allenamento. L’accoppiata composta da Campedelli e Sartori è stata molto chiara in tal senso: i tre milioni cash vanno bene, ma Lo Monaco deve cederci Kurtic in comproprietà. Già, proprio quel Kurtic, che in questo momento appare l’unico in grado di dare le necessarie geometrie al centrocampo, a causa del momento poco brillante del navigatore Donati, e per il quale, dunque, una cessione rappresenterebbe in questo momento un lusso troppo grande.
Da qui si torna alla suddetta citazione senecana: cui prodest? Ovvero: a chi giova? Ecco, appunto: a chi giova questa situazione, in cui il Chievo si ritrova un tesserato evidentemente scontento per quanto sta succedendo attorno a sè? E intanto domenica, contro il Parma, a difendere i pali degli scaligeri ci penserà Puggioni, mentre il numero uno del Palermo che si opporrà alla Lazio sarà il già citato Ujkani. In attesa che i diretti interessati possano trarre giovamento da queste lunga storia, degna più degli attuali autori di telenovelas che dei coltissimi autori latini.