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Julio Cruz: «Bravo Italiano a raccogliere l’eredità di Motta e a cambiare qualcosa, pochi credevano ce la facesse così. Castro e Dominguez funzionano, hanno queste qualità»

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Le parole di Julio Cruz, ex attaccante argentino del Bologna, sulla stagione dei rossoblù di Vincenzo Italiano in Serie A. I dettagli

Il Bologna ha un grande attaccante argentino che sta bruciando le tappe e nel passato ne ha avito un altro che ha lasciato grandi ricordi. Il primo è Santiago Castro, in gol anche nel 2-2 di San Siro di mercoledì sera. Il secondo è Julio Cruz, che ha detto la sua a La Gazzetta dello Sport.

L’EREDITA’ DI MOTTA«Non va dimenticato quello che Motta ha costruito nella passata stagione, una stagione fantastica nella quale sono state poste delle basi importanti, ma non c’è dubbio che Vincenzo Italiano abbia saputo fare un grande lavoro. La squadra gioca, lo segue, ha saputo proseguire il lavoro fatto, installando anche principi diversi. L’Inter di Mou ha fatto la storia, ma prima Mancini fece un lavoro pazzesco. Un lavoro anche per certi versi propedeutico. Quindi le cose spesso vanno per gradi e io sapevo che a Italiano serviva solo tempo, perché le basi costruite dalla società, e dai giocatori che sono rimasti, hanno edificato principi solidi».
IL BOLOGNA A SAN SIRO«Testa alta: è l’immagine perfetta. Il Bologna non solo non ha avuto paura dell’Inter pur giocando a San Siro, ma non ha avuto, mi passi il termine, rispetto. Ha giocato come se tutto fosse alla pari, dal primo all’ultimo, pur riconoscendo ai nerazzurri due assenze importanti come Calha e Mkhitaryan».
POCHI CREDEVANO IN ITALIANO«Pochissimi, me lo ricordo. Ma non ha mai abbandonato, anche a San Siro, due concetti: fare calcio veloce e coi giocatori sempre in movimento».
CASTRO – «Ha carattere, ha sempre voglia, fa il suo e non si mette a litigare, ci mette la personalità, si fa rispettare ma senza mai andare oltre. E trascina. Lo vedo sereno e convinto di quello che fa. Gioca e fa giocare. Gli argentini nel Bologna funzionano e sono felice di questo. La personalità e la classe di Dominguez a San Siro non si è vista: ma anche lì applaudo Italiano. I ragazzi vanno fatti crescere per gradi e se lo ha tenuto fuori per tutta la gara evidentemente ha pensato anche a un concetto di protezione, oltre che di impegni. Il ragazzo vale. E vale un bel po’».

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