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Crotone, Messias: «Il mio dribbling è innato. Credevo di essere scarso»

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Junior Messias si raccontato in una intervista a La Gazzetta dello Sport: tra dribbling e l’obiettivo salvezza con il Crotone

Junior Messias, attaccante del Crotone, è una delle sorprese di questo campionato di Serie A. Qualità sopraffine e dribbling ubriacante, per trascinare la sua squadra verso la salvezza. Il brasiliano si è raccontato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.

DRIBBLING – «A volte mi chiedo io stesso da dove provengano le mie finte. Credo sia una cosa innata e naturale. Quel movimento del corpo per spiazzare l’avversario ce l’ho dentro di me. Mi viene naturale. Il dribbling l’ho imparato per strada, in Brasile. Io non ho fatto il settore giovanile in un club, mi divertivo con i miei amici dove capitava. Giocavamo liberi, ognuno faceva quello che voleva. E a me piaceva dribblare». 

VITA – «Il mio lavoro precedente da fattorino? Mi ha aiutato. Adesso vivo il calcio con impegno, passione, cuore. Nella vita niente è facile, devi sfruttare le opportunità che ti vengono offerte. E i miei sacrifici sono stati ripagati. Ricordo con nostalgia Barriera di Milano, il quartiere periferico di Torino nel quale vivevo. È un posto multietnico, dove ho conosciuto persone di Paesi e culture diverse. Mi piaceva tanto vivere lì».

SALVEZZA – «Stiamo portando avanti le nostre idee, serve solo un po’ più di cattiveria e attenzione. Con Stroppa ho un ottimo rapporto. Il gruppo è molto unito e credo che riusciremo a salvarci».

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