2016

Crotone, il 2016 finisce con i nervi tesi

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Alla prima esperienza in Serie A, il Crotone fa fatica a emergere. Con il Natale alle porte, i pitagorici ripensano al 2016, sospeso tra la sorprendente promozione sotto Ivan Juric e le difficoltà all’esordio nella massima serie con Davide Nicola

Il diciassettesimo turno del campionato ha rimesso di nuovo il Crotone nei guai. Non è che prima fosse fuori dai pasticci, ma la vittoria contro il Pescara e il pareggio dell’Empoli della scorsa settimana avevano accresciuto un clima di positività all’interno dello spogliatoio e nell’ambiente rossoblù in generale. E invece, alla successiva giornata di campionato, ecco servito un autentico ribaltone che rimette clamorosamente tutti in gioco e che maggiormente penalizza il Crotone. Ha vinto l’Empoli, hanno perso (e male) i calabresi e soprattutto a Genova ha vinto una partita rocambolesca il Palermo, che adesso prova a rilanciarsi in casa in vista del prossimo turno contro il Pescara.

FESTE ROVINATE – Torna quindi la paura tra Ferrari e compagni, si alza nuovamente il termometro e la febbre tra i rossoblù nella settimana che porta a Natale, questa volta non per non aver saputo gestire i minuti finali, ma tutto il secondo tempo. E che il clima sia diventato un po’ frizzante tra i crotonesi lo si evince anche dai rumours che sono arrivati da Udine: secondo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”, c’è stata qualche frizione di troppo nello spogliatoio crotonese a fine gara. Niente di che, per carità, cose che succedono in tutte le squadre e che si possono stare quando alla fine si perde una partita come quella della Dacia Arena. Un segnale di nervosismo che qualcuno lo potrebbe interpretare anche come un segnale positivo, di una squadra viva, arrabbiata e che non vuole mollare niente e nemmeno di un centimetro.

TUTTI PER UNO – Adesso Nicola, grazie anche alla sosta (visto che la gara con la Juventus della diciottesima giornata è stata spostata all’8 febbraio), ha molto tempo per lavorare ancora su questa negatività e far capire ai suoi ragazzi che per salvarsi in questo campionato occorre giocare da squadra, così come ha affermato a caldo alla fine della gara di Udine. Ma il tecnico ha anche detto che quando il Crotone gioca di reparto e individualmente ecco che va incontro risultati negativi. Insomma Nicola avrebbe voluto vedere, queste le sue parole, un Crotone meno «pulito», più «sgamato» e più «ignorante» di quanto emerso in campo. A volte i calabresi mettono in mostra troppa eleganza in fasi topiche della partita che probabilmente dovrebbero essere gestite in maniera differente, magari senza avere vergogna di buttare qualche pallone in tribuna o commettendo qualche fallo tattico ed evitare ripartenze pericolose.

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