Europei
CRISTIANO RONALDO, ancora zero gol al suo sesto Europeo. Ecco come andarono i 5 precedenti: in quale momento del girone è andato a segno?
Cristiano Ronaldo ancora a zero goal con il suo Portogallo. Ecco quali sono i PRECEDENTI con la Nazionale
Sei Europei e questo è il primo che Cristiano Ronaldo trascorre senza andare in gol nella fase a gironi. Per la verità non tutto è stato negativo nelle 3 partite fin qui disputate. Vero, ieri – contro la Georgia – in una gara dove era visibilmente nervoso tanto da lasciarsi andare a un campionario di proteste plateali, ha fatto bene il Ct Martinez a toglierlo dal campo a metà ripresa, tanto non c’erano i presupposti perché l’idolo portoghese riuscisse a lasciare un segno. Ma nelle gare precedenti lo si è visto tirato a lucido, motivato come e più di sempre, ben altra cosa rispetto alla versione stinta e in lacrime di Qatar 2022.
Finora è andato al tiro 12 volte, in 5 ha centrato lo specchio della porta, non ha mai esultato, pur facendo la felicità degli altri. E col passaggio vincente a Bruno Fernandes contro la Turchia si è comunque regalato il record di 7 assist negli Europei, che per uno dalla consolidata fama di egoista (anche in senso buono) qualcosa vuol pur dire.
La Slovenia ci dirà se l’ex Juve è pronto per sbloccarsi dopo avere già toccato 270 minuti d’astinenza (a livello di squadra e senza conteggiare i recuperi). Nell’attesa, andiamo a ripercorrere quanti minuti gli sono occorsi nelle edizioni precedenti per affermare la sua leadership mediante gol.
1) 2004: 93. Esordio shock, l’allegria nella tristezza e brutti presentimenti. Ronaldo debutta nella manifestazione in casa, in Portogallo-Grecia. Sconfitta lusitana, dire a sorpresa è dire poco, se non fosse che poi capiterà in finale sarà cosa peggiore. Nel recupero il ragazzo diciannovenne corregge in rete di testa un calcio d’angolo. La maglia è la numero 17, il 7 è ancora di Luis Figo.
2) 2008: 153. Gol alla seconda partita, contro la Repubblica Ceca, stessa avversaria di quest’anno. Lo ispira Deco, che riceve palla al limite dell’area e calibra un passaggio perfetto per Ronaldo. Il suo destro infila Cech e anche dal nome dei portieri che superi si capisce la grandezza di un goleador.
3) 2012: 208. CR7 si presenta all’appuntamento alla gara di chiusura del girone. C’è bisogno di lui per rovesciare la rete d’apertura di Van der Vaart. A dimostrazione di una fame pazzesca, Ronaldo va in gol su assist di Joao Pereira quando ancora non è scoccata la mezzora e ha già colpito un palo alla sua maniera, con quei rientri sul destro fatti per esprimere la migliore versione di se stesso.
4) 2016: 230. Più passano gli anni, più arriva tardi all’appuntamento. Sembrerebbe questa la regola. Ma i gol, oltre ad aspettarli e poi a contarli, si pesano. La doppietta del madridista nel terzo incontro con l’Ungheria vale la conquista di un pareggio che permette al Portogallo di guadagnare l’accesso agli ottavi di un Europeo che poi andrà a vincere (scusate se è poco). Ronaldo si sblocca niente meno che un colpo di tacco. Un modo per dire che il fuoriclasse è lui, nella gara più complicata, quando c’è assoluto bisogno della sua grandezza.
5) 2020: 87. Il tempo più veloce è già un indizio: Ronaldo finirà l’Europeo del 2020, disputato nell’estate dell’anno successivo, come capocannoniere del torneo. Il primo gol arriva dagli undici metri, si accoppia subito al secondo per una doppietta nel finale anche stavolta contro l’Ungheria. Viene quasi da pensare che ci voleva questo avversario, capitato nel girone della Germania, per vederlo sbloccarsi anche stavolta. Ma in fondo, anche se è un cannibale mai contento, l’idea che il ritardo venga colmato con i turni a eliminazione diretta non è poi così male.