Editoriale
Il triste declino di Cristiano Ronaldo senza cogliere la bellezza collaterale
Non c’è pace per Cristiano Ronaldo, già ai ferri corti con il Manchester United e ora al centro delle polemiche per i suoi comportamenti
Cristiano Ronaldo ancora una volta al centro delle polemiche per il suo incredibile gesto nei confronti di un giovane tifoso dell’Everton. Il video che ritrae il fuoriclasse portoghese scaraventare a terra il telefono di un ragazzino ha fatto letteralmente il giro del web, suscitando sdegno e rabbia per un atteggiamento quanto mai fuori luogo.
E non può reggere la scusa della tensione del momento o della frustrazione per una sconfitta che condanna o quasi il Manchester United fuori dalla prossima Champions League. Un comportamento di quel genere sarebbe intollerabile anche l’avesse il più giovane, inesperto e sprovveduto dei giocatori, figuriamoci un’icona mondiale del calcio. Un uomo idolatrato come pochi altri per quel che ha saputo costruire attorno alla sua figura nei venti anni di carriera da professionista.
Ed è proprio per questo motivo che da Cristiano Ronaldo ci si aspettava molto, ma molto di più. All’alba dei trentasette anni si suppone che un uomo, ancor più che un calciatore, abbia raggiunto un certo grado di maturità. Sufficiente magari da fargli cogliere la “bellezza collaterale” di un giovane tifoso che, per quanto sia rivale, è e sarà sempre la componente sana e genuina di un mondo con scarsa morale.
L’impressione è che CR7 stia commettendo l’errore sul quale già altri, enormi campioni nel mondo dello sport sono scivolati. Uscire di scena con stile, classe ed eleganza dovrebbe essere pensiero fisso nella testa di un uomo che, forse, pensa di essere ancora quel che di fatto non è più. Incupendosi e chiudendosi nel proprio egocentrismo, non assecondando il lento e naturale declino, non accorgendosi che il calcio andrà avanti anche senza di lui.
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