2018
Cristiano Ronaldo svela: «Dissi a Mendes che avrei lasciato il Real soltanto per la Juve»
Il Cristiano Ronaldo Day è quasi arrivato al termine e si concluderà con la “one to one” concessa ad Alessandro Alciato
Ieri l’arrivo all’aeroporto di Caselle, stamattina l’abbraccio con la gente juventina e poi le visite mediche di rito. Nel pomeriggio, quindi, la conferenza stampa con gli occhi del mondo puntati addosso. Le strette di mano con Allegri, Chiellini, Pjanic ma anche le foto con i giovani della Primavera. Le foto di rito, la 7 bianconera che è già un oggetto da collezione e, per finire, l’intervista concessa a Sky Sport:
«Rovesciata contro la Juve? E’ stato un momento speciale, mi ricordo che dopo aver segnato questo grandissimo gol, contro la “mia” squadra, è stato un momento unico. E’ stato un gol così speciale che volevo segnare nella mia carriera, non sapevo che il futuro mi avrebbe portato nel club contro qui segnai quel gol. Sono molto contento, un bel momento della mia carriera, giocare nel miglior club italiano ed uno dei migliori al mondo come la Juventus e per questo sono molto felice. I giorni dopo Juventus-Real Madrid? Non ricordo molto bene, ma ero molto contento. Non solo per aver vinto, non solo per aver segnato un gran gol, ma un dettaglio che fece la differenza fu la reazione dei tifosi che mi applaudirono e per me fu una sorpresa. Non me l’aspettavo. A me già piaceva questo club, ma dopo quel momento ancora di più».
«Senza quel gol segnato a Buffon, io sarei qui? Penso di sì, non è stato quel gol a cambiare le cose. Come ho detto, la Juventus è un grandissimo club e mi ha dato la possibilità di venire qua in questo momento unico per la mia vita. E non penso che è stato per quel gol, però sicuramente i piccoli dettagli hanno aiutato un po’ a fare la differenza, ma sono grato al Presidente, ai tifosi e alla gente che lavora in questo club per avermi dato questa opportunità. Decisivo il viaggio di Andrea Agnelli in Grecia? E’ una situazione che è venuta così, in maniera naturale. Ho parlato con il mio agente che mi raccontava come stava andando e stava andando bene. Non c’è una ragione sola. Ho detto al mio agente che se avessi lasciato il Real l’unico club in cui sarei voluto andare sarebbe stato la Juventus»
«Champions League? Non vedo la Champions come un’ossessione, le cose succedono in maniera naturale. Una squadra di calcio ha molti giocatori e dipende da molti fattori la vittoria in una competizione. Come mi ha detto il Presidente, non è un’ossessione ma un sogno. Vorrei che in questi quattro anni possa aiutare la squadra a conquistare una Champions: so che è molto difficile, ma credo sia possibile. Zidane? Non ho parlato con lui, non c’era bisogno che qualcuno mi dicesse quanto fosse forte la Juventus. Tutto il mondo lo sa, negli ultimi quattro anni ha giocato due finali di Champions, negli ultimi 7 anni ha vinto 7 volte la Serie A: è uno dei più club più grandi del mondo. Non c’era bisogno che qualcuno me lo dicesse, conoscevo la forza della Juve. Per questo, ripeto ancora una volta che sono molto grato che la Juventus mi abbia dato la possibilità di vestire questa maglia».
«Grazie per il sostegno, ieri come oggi. E’ un momento felice della mia vita, quello che posso garantire è che darò il massimo per aiutare la squadra e vorrei vincere molti trofei insieme».