2015
Criscito: «Zenit, il Torino ha cuore»
Le parole del difensore in vista della sfida di Europa League
I suoi compagni hanno tirato un sospiro di sollievo quando è stato sorteggiato il Torino, ma Domenico Criscito nei prossimi giorni ha intenzione di spiegare allo Zenit San Pietroburgo che la squadra granata non va sottovalutata, soprattutto dopo il colpo messo a segno nella bolgia del San Mamés. Lo ha rivelato lo stesso terzino, che ha parlato ai microfoni di Tuttosport della squadra di Giampiero Ventura: «Credo che nemmeno il più ottimista dei tifosi granata potesse sperare di assistere a una prestazione del genere. Mai una squadra italiana aveva vinto nella tana dell’Athletic. Il Torino lo ha fatto con autorevolezza, bel gioco, grinta e cuore. Lo ribadisco: il sorteggio è difficile anche per noi dello Zenit, datemi retta. Chi pensa che abbiamo già un piede nei quarti si sbaglia di grosso. Il Toro ci farà penare. Tornare a casa è sempre bellissimo e non nego di aver auspicato di trovare una rappresentante della serie A. Tra i granata ho tanti amici, sarà bello far loro qualche tunnel (ride, ndr). Sono molto legato a Moretti, mio compagno nel Genoa, così come a Molinaro, a Maxi Lopez, conosciuto ai tempi della sua militanza nella Sampdoria, e pure a Fabio Quagliarella».
I PERICOLI GRANATA – Criscito, che non è stato ancora interpellato da Andrè Villas-Boas sui granata, è consapevole della pericolosità dell’attacco granata: «Dobbiamo stare attenti al mio amico Quagliarella: è l’uomo dei gol impossibili, un giocatore che segna in ogni modo immaginabile. E, soprattutto, che in Europa si esalta. Dovremo avere mille occhi per evitare che ci giochi qualche tiro mancino. Per quanto mi riguarda parlerò a lungo con il mio compagno Salomon Rondon. Lui è venezuelano come Josef Martinez, entrambi giocano in nazionale e si conoscono assai bene. Mi farò spiegare ogni minimo segreto per tentare di limitarlo».
SFIDA A DISTANZA – Lo Zenit San Pietroburgo, però, può contare su Hulk: «Ha il gol nel sangue. E’ dotato di un fisico pazzesco e tira dei missili incredibili che spesso e volentieri non lasciano scampo ai portieri avversari. Credo abbia finalmente archiviato la delusione Mondiale patita in casa con il suo Brasile. Adesso vuole vincere campionato e Coppa con lo Zenit». Dall’altra parte ci sarà Maxi Lopez, che si è integrato subito e bene negli schemi del Torino: «Lo conosco da parecchio tempo, e tutti me lo hanno sempre descritto come un professionista esemplare, serio, che non si risparmia durante gli allenamenti. Non comprendevo la perplessità che regnava attorno a lui quando s’è capito che sarebbe diventato un attaccante del Torino. In poche settimane l’argentino ha fatto vedere di che pasta è fatto: gol pesanti, belli, da bomber vero. Maxi è un pericolo».