2018
Crespo, lezioni all’Argentina: «Messi non è Maradona, da solo non vince»
L’intervista di Crespo sulle difficoltà dell’Argentina che si è affidata troppo a Messi nel debutto contro l’Islanda al Mondiale e non è andata oltre l’1-1
L’Argentina fa cilecca al debutto Mondiale contro l’Islanda. L’ansia da prestazione dell’Albiceleste sta tutta nel calcio di rigore fallito da Messi dagli undici metri sul punteggio di 1-1. Il totem della Nazionale del ct Sampaoli è il bersaglio delle critiche della stampa all’indomani dell’esordio. Hernan Crespo, ex bomber della Nazionale, dice la sua nell’intervista con La Gazzetta dello Sport: «Discorso complicato. Partiamo da un dato di fatto: Messi, come voto, merita 5. Se avesse buttato dentro il rigore, gli avrei dato un 6. Certo che da lui ci si aspetta di più, ma… Vabbè, qui il discorso si allarga» afferma l’ex Inter, Parma, Lazio e Milan.
Prosegue Crespo nel ragionamento: «Messi non è mica Maradona, da solo non vince un Mondiale. Questo devono capirlo prima tutti gli argentini, e poi i suoi compagni di squadra. Lui è un fenomeno se viene messo nelle condizioni giuste, come al Barcellona. Altrimenti pure lui fa fatica. Ma ditemi: chi lo ha aiutato contro l’Islanda? Di Maria non ha saltato una volta l’avversario, i centrocampisti non lo hanno supportato». Ecco, insomma, il problema albi-celeste: «L’Argentina non gioca da squadra, non si muove da squadra. Tutti stanno lì ad aspettare il numero di Messi, ma non è possibile dare la responsabilità di ogni azione a un solo giocatore. Messi, da solo, non può vincere il Mondiale come ha fatto Maradona nel 1986. Leo ne può saltare uno o due, Dieguito ne ha dribblati cinque, di nemici, contro l’Inghilterra. Capite la differenza?».