2017

Costacurta e il Milan a Vienna: «Quelle due finali di Champions…»

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Il Milan torna a Vienna dopo averci giocato due finali di Champions, Alessandro Costacurta: «Il Prater è un gioiello. Montella…»

Prima la vittoria sul Benfica nel ’90, poi la sconfitta contro l’Ajax cinque anni più tardi. In entrambe le occasioni, per il Milan in campo c’era Alessandro Costacurta. Il tratto comune? Quella Vienna che ospitò le due finali e stasera vedrà il ritorno del Milan in Europa League: «Questa per il Milan è una ripartenza, una rinascita: è il tentativo di tornare al Milan che fu campione d’Europa. Anzi, l’Europa è il palcoscenico migliore da cui ricominciare dopo la Lazio». Vienna evoca dolci ricordi, ma anche amari: «Nel ’90 c’era grande tensione ed entusiasmo, l’impianto era bellissimo. Tutto nuovo ed elegante, più avanti del Camp Nou: il Prater è un salotto che amo. Eleganza non ostentata, ma visibile».

RICORDI E FUTURO – L’1-0 di Rikjaard è meno sentito di altre vittorie milaniste e Costacurta è d’accordo: «Anche per noi giocatori fu meno sentito, sul podio metto il 4-0 alla Steaua e la vittoria sulla Juve. Perché? Venivamo da un campionato giocato male e da uno scudetto buttato via: non giocammo da Milan, il confronto con la Champions vinta precedentemente è impietoso. Quell’anno facemmo il triplete (Coppa dei Campioni, Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale, ndr): a volte ti senti invincibile». Nel ’95 Costacurta è concorde nel dire che l’Ajax chiuse l’era milianista, come conferma a “La Gazzetta delllo Sport”: «Loro erano più organizzati: giù il cappello. Per noi si stava chiudendo un’era, ma se ne aprì un’altra. Mi ricordo che Kluivert cercò di consolarci…». Diverso il discorso per Montella, che deve costruire con calma: «A livello tecnico, vedo errori riparabili; è la mancata reazione dopo i gol a preoccuparmi. Ben vengano gli schiaffi forti presi subito: fanno abbassare le ali e daranno ai giocatori la concentrazione giusta».

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