2014

Così giovane ma così bravo: Daniele Rugani

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Al centro della difesa dell’Empoli, ha già da tempo la fiducia di Sarri

PRIMI PASSI – In Toscana conoscono bene l’importanza del marchio doc. Sono più di trenta i vini con la denominazione di origine controllata, tra cui spiccano il Rosso di Montalcino ed il Chianti, ma questo episodio di “Occhio al fenomeno” non vuole essere una disquisizione enologica. Più che altro, ad Empoli ci sanno fare anche per quanto riguarda la crescita calcistica dei giovani più promettenti. Nel Centro Sportivo Monteboro stanno attenti a definire perfettamente il percorso di un giovane atleta, cercando di supportare la crescita individuale a favore di una futura integrazione in rosa. «Qui è difficilissimo entrare, ma molto facile uscire»: queste parole, pronunciate dall’osservatore Massimo Bresciani, rendono perfettamente l’idea di ciò che ha dovuto attraversare Daniele Rugani per diventare oggi un titolarissimo nell’Empoli di Sarri. Difensore classe 1994, Rugani ha iniziato a muovere i primi passi in campo con l’Atletico Lucca, società che si occupa del calcio giovanile con tanto zelo. L’Empoli però lo nota subito: i toscani non si fanno di certo scappare un ragazzo il cui profilo corrisponde a quello di un piccolo talento. Così nel 2000, ad appena 6 anni, Rugani entra a Monteboro, dove farà tutta la trafila.

TOSCANA NEL CUORE – Dodici sono gli anni che Daniele passa con la maglia dell’Empoli. La gavetta è necessaria: Rugani impara i trucchi del mestiere, gli allenamenti gli permettono di definire meglio il suo fisico, lavora sulla velocità e impara che il duro lavoro ripaga sempre. Le prime soddisfazioni arrivano nel 2011, quando Rugani è protagonista, sempre con la maglia dell’Empoli, nel trofeo “Nereo Rocco”, vinto dai toscani. Nel 2012 la svolta: Conte nota questo ragazzo alto, bravo negli anticipi e in marcatura, lo vuole alla sua Juventus, magari per cercare di farlo diventare il prossimo Chiellini. Rugani passa dunque in prestito ai bianconeri, ma si aggrega al settore giovanile. Conte però continua a tenerlo d’occhio, e decide così di convocarlo per la Supercoppa di Pechino contro il Napoli. Se non è una soddisfazione, questa. Il prestito alla Juventus finisce nel giugno del 2013, ma i bianconeri decidono di acquistare il giovane difensore in comproprietà con l’Empoli. Il cartellino di Rugani è tuttora diviso tra le due società. Sarri capisce le potenzialità del roccioso difensore, che fa a spallate con tutti, che cade, lotta e si rialza, e l’esordio col Latina è stata solo la prima di quaranta partite giocate nella serie cadetta. La Serie B non sarà sicuramente la A, ma Rugani è stato uno dei protagonisti della stagione 2013/14. Non a caso fioccano i paragoni: «il nuovo Chiellini» è sicuramente la frase che il giovane di Sesto di Moriano si è sentito ripetere più di una volta. Ma Rugani non è notato solo dall’Empoli. Su di lui hanno messo gli occhi i ct delle nazionali giovanili, e non a caso Daniele approda in tutti i settori giovanili della Nazionale italiana, a partire dal 2010, anno della prima convocazione in Under 17.

ARDUO COMPITO – L’Empoli chiude il campionato di Serie B con 72 punti, dietro solo al Palermo del record. Si vola in Serie A, dunque, un campionato diverso, più difficile, che conta più veterani che possono giocarti brutti scherzi in qualunque momento. L’esordio arriva anche qua, ma questa volta è amaro: due gol di Di Natale trafiggono la squadra di Sarri. Titolare anche contro la Roma, per Rugani arriva la trasferta di Cesena. Contro i romagnoli il classe ’94 disputa un’ottima partita, malgrado il risultato sia poi fissato sul 2-2. Marilungo e Defrel non sono sicuramente due buoni clienti, ma Rugani è già stato svezzato da Di Natale e dall’attacco della Roma, durante le prime due giornate. Non mancano le sportellate con Marilungo, gli anticipi a centrocampo con uno stacco notevole, il senso della posizione. L’unica pecca di Rugani, forse, riguarda il suo comportamento con la palla tra i piedi: il difensore dovrebbe saper gestire meglio la sfera, le idee dovrebbero essere più chiare, ma è anche vero che i compagni di squadra dovrebbero metterlo in condizione di non sbagliare. Contro il Cesena arriva anche il primo gol in Serie A: dopo averci provato diverse volte su calcio d’angolo (inevitabile per lui), Rugani riesce ad insaccare per la prima volta nella massima serie in seguito ad una mischia formatasi nell’area piccola dopo un corner. Possiamo immaginare la sua soddisfazione, anche se dopo la partita finirà in parità, ma quello che resta più impresso riguarda le doti del giovane difensore. Avendo fatto la trafila completa anche nella nazionali giovanili, se nella mente di Rugani nascesse la speranza di una prima chiamata per la Nazionale di Conte, il pensiero sarebbe lecito. Anche Prandelli pensò a lui lo scorso marzo, convocandolo per uno stage. Adesso però la strada è solo in salita: confermarsi a certi livelli è sempre difficile, tanti sono i giovani calciatori che non riescono a fare il salto di qualità. Quel che è certo, però, è che se Rugani dovesse continuare a far parlare di sé in questo modo, l’Empoli dovrà cercarsi un nuovo difensore centrale. 

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