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Cosa vedere (di nuovo) in Bayern-Barcellona
Bayern-Barcellona è la sfida più iconica della seconda giornata di Champions League: un incrocio già visto più volte nel recente passato
Bayern-Barcellona sarà una delle sfide più interessanti e si presume anche più spettacolari della seconda giornata di Champions League. Riguarderà da vicino l’Inter, che dopo la sconfitta del turno inaugurale non sa ancora cosa augurarsi (sempre partendo dal presupposto che faccia il suo in Repubblica Ceca). Meglio la vittoria di una delle due in modo da fare la corsa sulla sconfitta (e allora sarebbe meglio che perdessero i catalani, ancora da affrontare)? Oppure un bel pareggio che potrebbe consentire di avvicinarle entrambe?
Domani si avrà la risposta, ma oltre al presente ce n’è anche una che riguarda la storia recentissima del confronto. Ad eliminare il Barcellona nella fase a gironi l’anno a scorso è stato proprio il Bayern, rullo compressore che si è assunto l’incarico chiudendo l’incontro sul 3-0 e terminando il percorso della prima fase con un filotto completo, 6 vittorie su 6. I blaugrana, presentatisi a Monaco con soli 7 punti guadagnati nelle prime 5 giornate, si sono visti scavalcati del Benfica e hanno dovuto riparare (male pure lì) in Europa League.
Oltre al danno economico dell’eliminazione, un evento non ininfluente per conti non propriamente a posto, il Barcellona ha vissuto la serata come un’umiliazione, peraltro non la prima patita dai tedeschi. Che dall’alto della loro rilassatezza hanno indirizzato la gara già nel primo tempo – gol di Muller dopo la mezzora e rete di Sané poco prima dell’intervallo, per poi chiudere definitivamente con Musiala poco dopo l’ora di gioco.
Ora, il Barcellona è tutta un’altra cosa a partire dall’avere preso ai tedeschi Robert Lewandowski, protagonista annunciato del confronto. E il Bayern a fronte di una condotta di gara robusta con l’Inter ha già tradito un po’ di distrazioni nel suo campionato, compreso l’ultimo 2-2 di sabato. Però, è bene che Xavi studi gli accorgimenti necessari perché alcuni dei protagonisti inarrestabili della serata dell’anno scorso li abbiamo visti in azione proprio a San Siro. In particolare due: Sané, capace di infilarsi tra D’Ambrosio e Dumfries per presentarsi da solo davanti a Onana, col Barça iniziò l’azione del vantaggio per poi firmare il 2-0 con una conclusione dalla distanza che Ter Stegen dimostrò di patire. E poi Jamal Musiala: con l’Inter è partito dalla panchina; con il Barcellona giocò leggermente più indietro delle abutudini, andò a salvare un possibile gol di Dembelé e firmò il 3-0. Per essere un classe 2003, ci fu abbastanza materiale per guardarlo con ammirazione, cosa che oggi semmai si è accresciuta: in Bundesliga il ragazzo è partito benissimo, con 4 reti e 1 assist nelle prime 6 giornate.