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Cosa sta succedendo con Genoa e Sampdoria nella gestione dello stadio Ferraris

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L’alleanza tra Genoa e Sampdoria per la gestione e ristrutturazione dello stadio Luigi Ferraris segna una nuova era per lo sport genovese. Dopo anni di rivalità sportiva, i due club si sono trovati uniti da una visione comune: trasformare lo stadio Ferraris in una struttura all’avanguardia, capace di ospitare non solo eventi calcistici, ma anche manifestazioni sportive e culturali di alto livello.

Il primo passo in questo progetto è stato la creazione della società Genova Stadium S.r.l., posseduta equamente al 50% dai due club. Il suo obiettivo primario è acquisire lo stadio dal Comune di Genova, che ne detiene attualmente la proprietà, e successivamente procedere con un vasto piano di ristrutturazione. L’architetto Hembert Penaranda ha già sviluppato un progetto di rifacimento, che prevede un ammodernamento significativo dell’impianto, mantenendo però l’essenza storica del Ferraris, costruito nel 1911 e già ristrutturato per i Mondiali di Italia ’90​.

I dettagli del progetto

Il piano di ristrutturazione punta a rendere lo stadio Ferraris uno dei più moderni impianti d’Italia, con caratteristiche uniche che esalteranno il suo valore storico. Tra gli interventi previsti ci sono l’innalzamento delle tribune, una nuova facciata arricchita da torri di vetro e un complesso di strutture prefabbricate che faciliteranno i lavori senza interrompere le attività sportive. L’idea è di concentrarsi sui lavori principali durante la pausa estiva, per evitare disagi durante la stagione calcistica​.

Un aspetto chiave del progetto è la sostenibilità economica e ambientale. Il nuovo Ferraris sarà dotato di impianti energetici di ultima generazione, progettati per ridurre l’impatto ambientale e contenere i costi di gestione. Inoltre, sarà previsto l’utilizzo dello stadio per eventi extra-calcistici, come concerti e altri grandi eventi, che contribuiranno a generare entrate per i due club e per la città.

Un’opportunità per Genova

La ristrutturazione del Ferraris non è solo un progetto calcistico ma una vera e propria opportunità per la città di Genova. Il sindaco attuale Marco Bucci ha sottolineato come questa iniziativa sia cruciale per il rilancio della città e per la sua candidatura agli Europei di calcio del 2032. L’obiettivo è quello di avere un progetto definitivo entro la fine del 2024, in modo da poter avviare la parte amministrativa e burocratica senza ritardi. Si prevede che i lavori possano essere completati in tempo per ospitare grandi eventi internazionali, portando benefici economici e turistici a tutta l’area​.

Il costo complessivo dell’operazione si aggira tra i 60 e gli 80 milioni di euro, una cifra che sarà coperta in parte dai due club e in parte attraverso finanziamenti pubblici e privati. Inoltre, si stanno valutando possibili partnership con sponsor e investitori interessati a contribuire al rilancio dello stadio e alla sua valorizzazione​.

Un nuovo modello di gestione condivisa

Questa inedita collaborazione tra Genoa e Sampdoria potrebbe diventare un modello per altre realtà calcistiche italiane. La gestione condivisa dello stadio consente di ottimizzare i costi e di garantire una gestione più efficiente e professionale dell’impianto. Sebbene le due squadre restino acerrime rivali sul campo, la creazione della Genova Stadium S.r.l. dimostra come la collaborazione sia possibile quando si tratta di tutelare un bene comune e promuovere il bene della città e dei suoi tifosi​.

Dal punto di vista sportivo, il rinnovamento del Ferraris porterà benefici sia al Genoa che alla Sampdoria, offrendo a entrambe le squadre un impianto all’altezza delle ambizioni dei rispettivi progetti sportivi. In questo momento, i rossoblu sono impegnati in Serie A, mentre i blucerchiati stanno cercando una risalita dalla cadetteria e puntano a diventare protagonisti all’interno dei risultati partite Serie B. Il nuovo stadio sarà una risorsa fondamentale anche per l’attrazione di talenti e per il consolidamento delle rispettive basi di tifosi, che potranno godere di un’esperienza di gioco e spettacolo molto più immersiva rispetto a oggi.

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