2020
Coronavirus, Shevchenko: «Europeo? Rinviarlo decisione giusta. L’Italia ce la farà»
Andriy Shevchenko ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport dell’emergenza Coronavirus. Le parole del ct dell’Ucraina
Il ct dell’Ucraina, Andriy Shevchenko, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport dell’emergenza Coronavirus e di come l’Italia riuscirà a superare questo incubo.
PAURA – «Non bisogna ragionare con la paura. Bisogna guardare avanti. Ho un amico in Lombardia che è stato malato, adesso comincia a respirare da solo, ma è stata dura. Acqua calda, tazze di tè, ha perso tanti chili, ma ne sta uscendo. Io riparto da qui».
EUROPEO RINVIATO – «Mi pare una decisione corretta. Il calcio è una festa per le persone, ma se le persone non ci sono, o hanno paura, che festa è? La Uefa ha scelto la soluzione migliore per tutelare la salute dei giocatori e dei tifosi, e lo spettacolo. Il calcio esiste in quanto sport che attira persone, si fa fatica a viverlo a distanza».
UCRAINA – «Nel mio paese la situazione è diversa. La nazione è grande, il contagio sembra ancora un problema lontano. L’Ucraina ha dovuto far fronte in questi anni a tante emergenze. Sono certo che il mio paese sarebbe in grado di rispettare regole restrittive, se e quando arriveranno».
ITALIA – «L’Italia è un paese allegro, la gente è abituata ad uscire, a interagire. Ha avuto bisogno di tempo per comprendere. Mi pare però che le scelte siano state fatte nei momenti giusti e che le persone si siano adeguate. Ma come vedete il modello italiano adesso è seguito da tutti. State in casa se potete. E anche se non potete. Provateci. Si possono fare tante cose».
EX COMPAGNI – «Se li sento? Spesso. Paolo Maldini, Pirlo, Costacurta. E Bobo Vieri, quante cose divertenti fa. Lo seguo anche su Instagram, è un vulcano di iniziative. Milano è sempre nel mio cuore, come i miei amici».
L’ITALIA CE LA FARÀ – «Milano ha un cuore grande e anche grandi competenze ospedaliere. Lo so per esperienza: i medici e gli infermieri sono bravissimi, competenti e grandi lavoratori. Ce la faranno anche se si trovano in difficoltà. Ce la farà l’Italia. Io amo tanto l’Italia, è il mio secondo paese, non la divido fra milanisti interisti e juventini, così come non divido Milano fra chi tifa rossonero o nerazzurro, e non soltanto perché tutti a Milano mi hanno sempre trattato con simpatia. Amo Milano, amo l’Italia, non ho dubbi che il peggio passerà. L’Italia ha soltanto pagato lo scotto di essere il primo paese europeo ad affrontare l’emergenza»