2017

Inter, senti Córdoba: «Una maglia che t’impone di vincere»

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Iván Córdoba spinge i nerazzurri verso il ritorno in Champions League: «Si deve puntare al massimo per tornare in Europa dalla porta principale»

«Se vesti nerazzurro, non puoi fare calcoli. Devi entrare in campo con l’idea di vincere, è la maglia che te lo impone». Iván Córdoba di quest’Inter è rimasto tifoso, dopo 13 stagioni di battaglie in campo, il Triplete e un’esperienza da team manager nell’era Moratti. Vorrebbe vederla tornare subito in Champions League, «ma ci riuscirà solo se punterà dritto allo scudetto, niente alibi. Se insegui il primo posto magari arrivi terzo, se insegui il terzo puoi finire fuori dai quattro. Il discorso è semplice». Ma l’Inter ha già tutto ciò che serve per il titolo? Córdoba ha qualche dubbio al riguardo, come conferma a “La Gazzetta dello Sport”: «La rosa è stata pensata per una squadra che non gioca in Europa. Una super Inter avrebbe un quarto centrale di altissimo livello, un vice­-Icardi di pari valore… ma ripeto, ha l’obbligo di provarci». L’assenza dall’Europa può aiutare in ottica campionato? «Dipende da come si comportano i non titolari. Se si deprimono è un problema, se reagiscono è un vantaggio. Servirà la mano di Luciano Spalletti».

SPALLETTI DOCET – Il segreto dell’Inter è la difesa? È la migliore del torneo con un solo gol incassato. «No, è la fase difensiva. È un concetto molto diverso rispetto alla difesa in sé. Il grande ciclo del Barcellona incantava in attacco, ma vinceva con la compattezza e l’aggressività in fase di recupero palla. Skriniar, comunque, mi piace. Legge il gioco in fretta». Dove può migliorare ancora l’Inter? «Deve servire palloni più puliti a Icardi e lui deve rendersi più disponibile nel movimento senza palla. Il suo compito è fare gol, non ha senso che corra dietro a tutti, ma ci sono molti modi per aiutare i compagni». Sa che tre squadre a punteggio pieno dopo quattro turni non si vedevano dal 1960? «La classifica sta dicendo che Juventus, Napoli e Inter hanno qualcosa in più degli altri. E anche che la forbice tra grandi e piccoli club si allargata. Quando io giocavo in Serie A, non si vedeva tutto questo divario tecnico e ogni trasferta era dura». Consigli colombiani per la Serie A? «Tre nomi secchi: in difesa Yerri Mina del Palmeiras e Oscar Murillo del Pachuca, in avanti Edwin Cardona, il centrocampista offensivo che gioca in Argentina con il Boca Juniors».

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