2009
Controcampo, l’irruzione di Moggi e l’impasse live: è imbarazzo Mediaset
Era abbondantemente passata l’una, quando a Controcampo è letteralmente scoppiato il panico. Dopo una lunga prima parte dedicata come di consueto al dibattito sui fatti di giornata, si è passati ad una seconda parte molto più scoppiettante con un unico argomento alla base: Calciopoli, e le nuove intercettazioni che rischiano di far esplodere un nuovo, terribile terremoto che potrebbe scuotere pesantemente le fondamenta del nostro calcio.
Da un lato un esaltatissimo Liguori che, gasato dalla sua Roma in testa alla classifica ed in aria di scudetto, non si risparmia bordate di ogni tipo all’indirizzo della vecchia dirigenza bianconera, dall’altro un Mughini non nella sua serata migliore in quanto ad esplosività , ma sempre pronto a difendere i suoi colori ed una dirigenza che non ha mai stigmatizzato. Tra le due visioni diametralmente opposte della vicenda, si collocava l’ex arbitro Paparesta, che forniva invece una pacata versione di quello che era il cosiddetto “sistema”, negando di essere stato chiuso nel famoso spogliatoio dopo quel Reggina-Juventus.
Da casa intanto Luciano Moggi osservava, e quando ha ritenuto di dover intervenire per una auto-difesa, è passato all’attacco. L’eloquente faccia di Alberto Brandi, già in difficoltà a rientrare nei tempi della trasmissione, alla notizia della chiamata a sorpresa dell’ex dg bianconero, la dice lunga sullo sgomento che è improvvisamente piombato in studio. Probabilmente nessuno si aspettava un colpo di scena del genere, ma il bello non era ancora arrivato.
Presa la parola, Moggi ha principalmente risposto a Liguori, prima di scagliare la bomba: due intercettazioni di Galliani con Meani, roba da far tremare i polsi. Ecco la prima (qui il video):
Galliani: Pronto, buongiorno dottore.
Meani: Buongiorno.
Galliani: Allora, ho saputo che lei ha parlato già con Puglisi (Puglisi, ndr, è il guardalinee tifoso rossonero)
Meani: Volevo dirle, è possibile che io possa spingere per due persone con Lanese?
Galliani: E’ uno dei nostri?
Meani: Sì.
Galliani: Allora spinga pure.
Meani: Per Puglisi, e agli assistenti ci penso io.
La seconda intercettazione non la legge, ma è chiaro l’attacco frontale a Mediaset, rea di aver fatto il gioco dei padroni di casa Berlusconi, utilizzando telecamere private per scovare un’angolazione che ha poi portato alla squalifica di Ibrahimovic per 3 giornate, per una presunta manata ad un avversario, costandogli di fatto la gara scudetto con il Milan prevista appunto 3 giornate dopo.
Brandi butta acqua sul fuoco, da buon aziendalista, ma il gelo in studio è evidente, palpabile. Moggi parla ancora, obiettivo sempre il binomio Galliani-Meani, ma ad un certo punto cade la comunicazione e l’escalation sputtanatoria del Milan viene provvidenzialmente bloccata. Brandi tira un sospiro di sollievo, riprende un colorito da essere vivente, mentre Mughini giace in una posizione quasi fetale, con l’espressione di chi ha appena avuto un metaforico orgasmo.
La domanda adesso sorge spontanea: telefonata terminata per “obblighi televisivi”, o per ragioni di “protezione della casa madre”? Probabilmente le risposte sono entrambe corrette, certo è che l’intera situazione sta prendendo una piega davvero triste. E domani, a Napoli, non ci saranno linee cadute nè interruzioni improvvise: va in onda il secondo filone di Calciopoli, mettiamoci comodi e stiamo a vedere cosa succede.