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Morte Astori, il ricordo di Daniele Conti: «Nato per diventare capitano, dura accettare la sua scomparsa»

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In una lunga intervista, Daniele Conti, ex capitano del Cagliari, ha ricordato il compagno Davide Astori a quasi un anno dalla sua morte

Daniele Conti, ex centrocampista e figlio d’arte, è tornato a parlare, in una lunga intervista ai microfoni di DAZN, della tragica scomparsa di Davide Astori, suo compagno di squadra al Cagliari tra il 2008 e il 2014. A poco meno di un anno dall’anniversario della sua morte, l’ex capitano rossoblu ha così ricordato l’amico: «È dura parlare di Asto. Noi avevamo un bellissimo gruppo, appena arrivava uno nuovo noi “anziani” andavamo a spiegargli cosa fosse il Cagliari: lui ci ha dato subito l’impressione di essere un ragazzo eccezionale e molto umile. Ha insegnato tanto anche a me, parlando con lui mi ha aperto la mente su tante altre cose».

Un aneddoto in particolare è rimasto impresso nei ricordi di Daniele: «Io penso che Davide sia nato capitano, ricordo un episodio di inizio stagione: il vice capitano di solito era uno che militava da tanto nel Cagliari, ma Cellino decise che sarebbe stato Davide. Gli dissi che magari sarebbe stato meglio che lo facesse Checco Pisano, ma Davide rispose che se lo sentiva, lì capii la sua personalità, capii che era nato per diventare capitano».

Inevitabile, infine, tornare a ricordare quel drammatico 4 marzo 2018: «Il giorno in cui se n’è andato ero a vedere una partita. Mi arrivò un messaggio, pensavo fosse uno scherzo, ho iniziato a fare tremila chiamate per accertarmi che la notizia fosse vera… faccio fatica a ricordare quei momenti perché sono duri da digerire. Ogni tanto vado sul telefono e rivedo le foto di quando eravamo in campo e fuori, giusto per rivederlo ancora, è una mancanza troppo dura da accettare».

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