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Quanto durerà Antonio Conte al Tottenham con Levy e Paratici?
Conte Tottenham: la convivenza tra il presidente Levy e il tecnico italiano diventa molto interessante
Conte Tottenham: quando durerà Antonio? In Inghilterra raccontano che il presidente Levy sia un tipo molto particolare. Un presidente molto particolare. Ha una forza economica imponente. Ha costruito il nuovo stadio a Londra con un investimento molto importante. E’ riuscito a trattenere negli anni grandi campioni come Son e Kane, specie quest’ultimo, simbolo trattenuto per la maglia nel corso delle ultime estati. Guida un club divenuto internazionale che però non vince mai. Una bacheca con 28 trofei, l’ultimo nel 2007-2008 (la Coppa di Lega inglese). In bacheca anche due campionati, negli anni 50 e 60. Una squadra che ha avuto Mourinho e ora ha scelto Antonio Conte per provare a vincere. Ha firmato un contratto da quasi 18 milioni per un anno e mezzo, più un possibile prolungamento. Anche il tecnico italiano ha un carattere molto particolare, proprio come il suo presidente. E sicuramente avrà messo le cose in chiaro con Levy.
La scommessa di Conte con Levy
Antonio Conte è una garanzia per i risultati. Quella con il Tottenham, grande club della Premier League, è una bella scommessa. Anche per la convivenza tra due super personaggi come Levy e Conte, con Paratici che avrà un compito importante, dovrà mediare tra i due. E dovrà poi portare i rinforzi. E Conte ha già dimostrato di avere un carattere particolarmente fumantino: se le cose non vanno come dice lui è pronto anche ad andare via. E’ successo alla Juventus, quando ha abbandonato il ritiro dopo i primi giorni della stagione. Con l’Inter è accaduto più o meno lo stesso, abbandonando però a fine stagione, quando ha capito che gli avrebbero venduto Lukaku e Hakimi. E, siamo pronti a scommetterci, farà così anche se dovessero vendergli Kane e/o Son senza andare a rimpiazzarli con i rinforzi che ha chiesto personalmente. Ne vedremo delle belle, questo è certo. Fuochi, fiamme ma anche fulmini e saette. Perché, ormai si sa, Antonio Conte è questo. Prendere o lasciare. Se non si prende così, è lui a lasciare. Con notevole buonuscita.