2014

Conte spegne Juve-Roma, non le polemiche

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Il motivatore di Bonucci attacca Totti e Garcia, una giornalista Rai…

ITALIA CONTE BONUCCI – La prima sfuriata di Antonio Conte in Nazionale è toccata a Leonardo Bonucci, che ha fatto arrabbiare il commissario tecnico per un tweet. L’allenatore azzurro, che aveva chiesto alla squadra di mettere da parte il campionato e di aiutarlo a rasserenare il clima, non ha gradito il messaggio del difensore della Juventus, che ha infiammato le polemiche. Dopo la sfuriata avvenuta prima di pranzo, Conte ha deciso di punire Bonucci, facendolo presentare in conferenza stampa con il team manager Lele Oriali, che lo ha bacchettato in pubblica piazza, specificando che Conte non concederà un’altra chance. Tra l’altro il “cinguettio” è stato pubblicato intorno alla mezzanotte, un particolare altrettanto non gradito per Conte.

DETTAGLIO – Chissà cosa penserà allora Conte dell’intervista concessa da Gianluigi Buffon al sito della “sua” Carrarese, che l’ha pubblicata ieri e in cui c’è un particolare riferimento… «Illuminante mi pare una frase di Kennedy: “Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa”. Ebbene mi pare una massima che ben si attaglia alla vita e anche nello sport», ha dichiarato il portiere.

ATTACCHI INCROCIATI – Intanto Conte ieri a Coverciano ha provato a sbollire la tensione con una partitella tra giornalisti, a cui ha partecipato firmando anche il tabellino dei marcatori. Ma se pensate che le polemiche siano state spente del tutto, allora non avete letto l’attacco del motivatore di Bonucci a Rudi Garcia e Francesco Totti su Twitter: «Totti… Sai perché perdi le partite più importanti e hai vinto poco nella tua carriera ? Perché sei focalizzato sull’ingiustizia! #Sveiate». E poi a Garcia: «Lei è un top manager! Abbia rispetto di se, queste dichiarazioni non sono da Rudi Garcia. Rivolga al Positivo questa sconfitta». La giornalista del Tg1 Valentina Bisti, invece, si è scagliata contro Nedved prima di cancellare il suo cinguettio: «Nedved non vali neanche uno scarpino di Totti». 

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