2014
Conte: «Servono autostima e esperienza»
L’allenatore azzurro detta la linea da seguire dalla sua Nazionale
ITALIA CONTE – E’ svanita la possibilità di registrare un record per Antonio Conte da allenatore dell’Italia: dopo quattro vittorie è arrivato un pareggio e quindi non è stato possibile raggiungere Vicini e Fabbri, che hanno collezionato cinque successi all’inizio delle rispettive avventure. Sollevato dal risultato, ma in parte, il commissario tecnico della Nazionale, che ha parlato anche delle intemperanze dei tifosi croati a San Siro: «Ho temuto che la partita potesse essere sospesa. Sarebbe stato un brutto colpo, davanti a uno stadio pieno. E’ stato giusto finire il match: spero che chi ha fatto questo e chi l’ha visto non abbiano più voglia di ripetersi. E’ stata una partita tosta, contro una squadra già formata, viste le presenze internazionali dei croati; allora posso dire di essere contento per la risposta dei ragazzi in un momento non facile per noi», ha dichiarato Conte a fine partita.
LAVORI IN CORSO – Il ct, che ha perduto Pasqual per infortunio, ha cambiato l’assetto tattico solo nella ripresa: «Oltre agli uomini abbiamo cambiato anche sistema di gioco: 4-4-2 e infine 4-3-3. Loro non erano più pericolosi alla fine. Diciamo che l’aspetto positivo è stata la capacità di adattarsi dei miei alle difficoltà. E poi noi rispetto a loro abbiamo margini di crescita. Stiamo trovando giocatori importanti per il futuro, come Soriano stavolta, più i Bertolacci e i Bonaventura». Le difficoltà azzurre sono evidenti, complici le assenze e la mancata interpretazione della sua idea di calcio da parte di alcuni giocatori, ma Conte è fiducioso: «L’obiettivo è quello di qualificarci, poi vedere chi sta migliorando, e attingere dal campionato, per plasmare alla fine una squadra che possa aumentare le qualità tecniche dei giocatori. Io ho sempre adottato un sistema che rendesse più forti i miei giocatori. Adesso siamo partiti dalle certezze. Ma con El Shaarawy, Cerci, Gabbiadini possiamo andare oltre: se crescono, possono diventare delle risorse. Insomma, conserviamo quello che abbiamo di buono, che non è tanto, e facciamo maturare il resto».
POCA ESPERIENZA – Il piano c’è, ma le incognite non mancano: «Deve aumentare l’autostima e l’esperienza. Un esempio semplice: Immobile-Zaza, la nostra coppia d’attacco. Bene, due anni fa erano in B. E Pellè? Ha due presenze in Nazionale. Ora arriva Okaka. E Pasqual non è titolare nella Fiorentina… Soriano era un debuttante. Abbiamo 10 punti dopo 4 partite; non era scontatissimo. Servono lavoro e pazienza. E un invito: non spariamo su questi ragazzi, che debbono crescere».